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Piacenza, omicidio Pomarelli: Sebastiani in lacrime, Elisa era la sua ossessione

08 Settembre 2019 - 18:40 Felice Florio
Massimo Sebastiani era il principale sospettato dell'omicidio di Elisa Pomarelli, ma le cose sono cambiate

Pentito e collaborativo fin dai primi momenti della cattura, Massimo Sebastiani, 45 anni, ha confessato l’omicidio dell’amica Elisa Pomarelli, 28 anni, il cui corpo senza vita era stato trovato dai carabinieri, ieri pomeriggio, sepolto in una buca in una zona impervia in località Costa di Sariano di Gropparello, nel Piacentino.

Le lacrime di Sebastiani

Una volta catturato, Sebastiani non ha opposto resistenza: fonti dell’arma dicono che è apparso molto provato. Sarebbe scoppiato anche a piangere davanti ai Carabinieri. L’uomo si sarebbe detto pentito per l’accaduto e avrebbe confessato di avere un’ossessione per l’amica.

Morte da strangolamento

Sono ancora in corso accertamenti per chiarire, movente, modalità e luogo dell’omicidio. Sarà l’autopsia a chiarire i contorni della vicenda: al momento non si esclude l’ipotesi dello strangolamento forse durante un improvviso scatto di ira, un raptus, visto che da una prima ricostruzione sembrano non emergere elementi legati alla premeditazione.

Massimo Sebastiani, accusato dell’omicidio dell’amica Elisa Pomarelli, solleva e taglia pesanti tronchi in un fermo immagine video pubblicato dalla Libertà di Piacenza

L’arresto di Perazzi

È finito in manette, nella mattinata di oggi 8 settembre, anche il padre della ex compagna del tornitore 45enne, Silvio Perazzi, accusato di favoreggiamento per aver coperto la fuga dell’ex genero nel Piacentino. L’uomo era già indagato per l’aiuto fornito a Sebastiani, e nella notte è stato arrestato.

La vicenda

Per non essere rintracciato dai Carabinieri, Sebastiani avrebbe chiesto le chiavi a Perazzi della sua seconda casa, scelta che quest’ultimo avrebbe assecondato. Il cadavere di Elisa è stato ritrovato a pochi metri dalla villa di proprietà di Silvio Perazzi, nel Comune di Gropparello. 

Il tentativo di farsi coprire le spalle sarebbe avvenuto già domenica 25 agosto – il giorno della scomparsa della vittima – quando Sebastiani si sarebbe presentato a casa dell’ex suocero. Sebastiani sarebbe passato da Perazzi per un “veloce bicchiere di vino”, probabilmente nel tentativo di costruirsi un alibi.

L’antefatto

A due settimane dalla scomparsa della coppia di Piacenza, Elisa Pomarelli, 28 anni, e Massimo Sebastiani, 45, i carabinieri avevano rintracciato l’uomo. Poche ore dopo, il cadavere della giovane era stato localizzato. Sebastiani era stato condotto in una caserma dell’Arma: era sospettato di aver ucciso l’amica e di aver occultato il suo cadavere.

Ritrovato il corpo

Sebastiani aveva condotto i carabinieri sul luogo dove era stato nascosto il corpo della vittima. L’uomo è stato fermato il 7 settembre mentre si nascondeva nel solaio di una casa sui colli piacentini, alle pendici del monte Moria, nel comune di Lugagnano. Il cadavere di Elisa è stato invece trovato, seguendo le indicazioni dell’uomo, in un campo di Gropparello, sempre nel Piacentino.

La scomparsa

L’ultima volta che Elisa e Massimo sono stati visti, insieme, si trovavano a pranzo all’Osteria del Lupo a Ciriano, in provincia di Piacenza. Era il 25 agosto. Quella sera, l’uomo era stato sorpreso da alcune telecamere di sicurezza mentre faceva rifornimento di carburante.

Altri sistemi di videosorveglianza lo hanno inquadrato mentre si avviava con uno zaino in spalla in direzione dei boschi della zona: gli investigatori sospettano che Sebastiani abbia una sorta di bunker nascosto tra gli alberi. L’uomo è un profondo conoscitore della zona.

Il racconto della sorella di Elisa

Debora Pomarelli, contattata da la Repubblica, ha dato qualche dettaglio del rapporto tra i due. Solo un’amicizia, a suo dire. Ma secondo alcune persone vicine ai due, Sebastiani era innamorato perso della ragazza e le si relazionava in modo quasi ossessivo.

«Penso che l’abbia rapita e portata in un casolare – aveva subito sospettato Debora, la sorella della ragazza -. Siamo arrivati al punto che questa è la mia speranza». Elisa e Massimo si erano conosciuti nell’azienda del padre di lei: avevano subito legato, anche per la forte passione che li accomunava per la campagna.

I segnali lasciati nell’abitazione

Proprio per l’hobby della vita all’aperto, insieme avevano costruito un pollaio nei pressi della residenza di Massimo. In quel luogo i Ris hanno trovato delle tracce di cenere sospette.

I rilievi nell’abitazione di Sebastiani hanno allarmato gli investigatori: lo scenario restituito dalle centinaia di campioni raccolti è di un uomo «schizofrenico, accumulatore seriale». Oggetti accatastati alla rinfusa, cumuli di rifiuti e quelle strane bruciature nel pollaio. A destare ulteriore preoccupazione sono state le tracce biologiche che i carabinieri hanno trovato nell’auto del 45enne.

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