Francia, Assemblea nazionale apre alla procreazione assistita per donne single e coppie lesbiche

In Francia, come in Italia, inseminazione artificiale o fecondazione in vitro sono al momento riservate alle coppie eterosessuali

L’Assemblea nazionale, la camera bassa francese, ha approvato una proposta di legge sulla procreazione medicalmente assistita a tutte le donne. Nonostante la forte opposizione della destra, la nuova norma è stata votata dalla maggioranza dei deputati, ottenendo 55 voti a favore e 17 contrari. Dopo l’approvazione alla camera bassa, la misura verrà sottoposta al voto del Senato.


La norma è il primo articolo di un vasto progetto di legge sulla bioetica e molti parlamentari hanno applaudito dopo la sua approvazione. Dall’inizio dei dibattiti, la destra si è opposta a una «procreazione medicalmente assistita senza padre» che porterebbe inevitabilmente alla maternità surrogata, vietata nel Paese. La sinistra invece ha sempre definito la misura una «legge per l’uguaglianza».


In Francia pratiche come l’inseminazione artificiale e la fecondazione in vitro sono attualmente riservate alle coppie eterosessuali. Se verranno estese alle donne single e alle coppie lesbiche, i costi saranno coperti dall’assicurazione sanitaria.

Anche in Italia la legge 40 limita l’accesso alla procreazione medicalmente assistita alle coppie «stabili» formate da un uomo e una donna. Il 19 giugno scorso, la Corte Costituzionale ha dichiarato «non fondate» le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai Tribunali di Pordenone e di Bolzano sulla legge 40.

Queste erano state interpellate da due coppie lesbiche a cui era stato negato il diritto di fare ricorso alla pratica e avevano ritenuto opportuno sottomettere la questione alla Consulta: «È anticostituzionale vietare a una coppia di far ricorso alla procreazione medicalmente assistita solo perché è formata da due donne?». Per la Corte, la risposta è «no».

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