Incendi in California, per la prima volta diramato l’allarme rosso estremo: oltre 200 mila persone evacuate – Le immagini

Milioni di persone in California sono preparate a rimanere al buio per cinque giorni o più

Fiamme a ridosso di Los Angeles e roghi a nord di San Francisco: in California è di nuovo emergenza incendi. Per la prima volta è stato lanciato l’allarme rosso estremo nel sud della California. A far alzare lo stato di allarme sono sopratutto i venti che raggiungono i 128 chilometri orari. Si tratta del peggior incendio negli ultimi 12 anni. Ad essere in pericolo sono le contee di Los Angeles, Ventura e San Bernardino. Finora sono almeno 200 mila le persone evacuate.


Evacuate 20 mila persone

Sono state evacuate 20mila persone nel cuore della notte tra il 28 e il 29 ottobre nella periferia di Los Angeles. Nella zona sono rimasti distrutti almeno 200 ettari di terreno e almeno 8 abitazioni sono state distrutte dalle fiamme.

Migliaia i vigili del fuoco coinvolti, che sono riusciti finora a contenere solo il 5% per cento degli incendi. A nord di San Francisco, nella contea di Sonoma famosa per i suoi vigneti, la situazione è ancora più grave: 30mila ettari sono andati distrutti e più di 400 campagne sono state divorate dal fuoco.

Da Brentwood, l’area delle ville hollywoodiane (anche Arnold Schwarzenegger e la star della Nba, LeBron James hanno dovuto abbandonare le loro case), fino a Pacific Palisades, sono andate a fuoco le colline a nord di Los Angeles, dove si trova anche il famoso Getty Center, polo museale internazionale tra il parco di Westridge e il campus dell’Università della California.

Il museo, che ospita migliaia di reperti di inestimabile valore, è ora a rischio. Tra le opere conservate nel Getty c’è anche l’Atleta di Fano, la scultura bronzea a opera di Lisippo che è da anni al centro di una contesa giuridica tra l’Italia e il museo californiano. L’amministrazione del Museo ha comunque deciso di non spostare nessun reperto perché «la struttura è progettata e costruita per resistere a queste calamità», ha spiegato la portavoce del Museo, Lisa Lapin.

Le cause degli incendi

A causa di un rinforzo dei venti di Santa Ana – che potrebbero raggiungere i 130 chilometri orari tra stanotte e domani – la situazione in tutta la California è destinata a peggiorare. Ma se il bilancio si sta aggravando non è solo per la presenza dei venti: pesa anche la disorganizzazione e lo stato della rete elettrica.

La Pacific Gas & Electric, la compagnia elettrica che gestisce la maggior parte del servizio in California, ha annunciato che potrebbe decidere il terzo blackout in meno di una settimana. Al momento è stato programmato il blackout per un milione e mezzo di persone, che però potrebbero diventare 4 nelle prossime ore.

Due degli incendi recenti, scoppiati domenica a Lafayette, a 30 chilometri a nordest di San Francisco, sarebbero stati provocati proprio dal malfunzionamento del sistema elettrico. I cortocircuiti, innescati dal surriscaldamento, hanno probabilmente finito per alimentare il fronte del fuoco.

«Non possiamo bloccare tutto il sistema», si è giustificato con i giornalisti il Ceo della Pacific, Andy Vesey. Poco dopo è arrivato l’ordine di blackout nella zona senza essere stato notificato in anticipo, nel quale sono stati coinvolti 23 mila utenti, tra cui 500 legati a macchinari medici per motivi di salute. «Apriremo un’indagine su quanto successo», ha promesso il governatore della California, Gavin Newsom. «E chi ha sbagliato, pagherà».

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Foto di copertina: Twitter