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Luca Sacchi, il risultato dell’autopsia: «Si è difeso da colpi di mazza al volto, poi lo sparo»

31 Ottobre 2019 - 13:34 Sara Menafra e Redazione
La conferma dopo le analisi sul corpo. E sempre più testimoni collocano Anastasia lontana dalla sparatoria

Prima che gli sparassero alla nuca, Luca Sacchi si è difeso parandosi la faccia con le braccia da una serie di colpi di mazza da baseball.

La conferma delle indiscrezioni circolate nelle scorse ore, sull’aggressione avvenuta nella notte tra il 23 e il 24 ottobre davanti al pub John Cabot, a Roma, viene affidata all’agenzia Agi.

I lividi sono emersi nel corso dell’esame autoptico e sono compatibili con il fatto che Luca Sacchi si sia coperto il viso mentre lo picchiavano.

Cosa sappiamo finora

La ricostruzione dei minuti che hanno preceduto la sparatoria, a questo punto, appare stravolta: Valerio Del Grosso non avrebbe sparato in seguito alla reazione di Luca a difesa della fidanzata, Anastasia. Il giovane sportivo è stato prima picchiato violentemente e solo dopo è arrivato il colpo alla testa. Dunque, una dinamica sempre più simile ad una esecuzione.

Tanto più che, nel frattempo, le nuove ricostruzioni hanno cambiato anche il ruolo di Anastasia. Un testimone ha raccontato a Chi l’ha visto? che la giovane non era presente accanto a Luca quando è stato aggredito. A mostrare il suo zainetto pieno di soldi ai mediatori di Del Grosso sarebbe stato l’amico di Luca e Anastasia, già noto per precedenti per droga, Giovanni Princi.

E un ulteriore testimone, contattato da Open, dice che Anastasia al momento dello sparo era addirittura nel pub, in bagno, e sarebbe uscita subito dopo. Del resto, le telecamere di sorveglianza di cui si ha conoscenza finora la mostrano lontana, anche se non hanno ripreso la sparatoria.

Dunque, i dubbi aumentano invece di diminuire. E il pensiero degli inquirenti della procura di Roma, a questo punto, è che le testimonianze raccolte sul posto possano non essere tutte genuine.

Con la conclusione dell’autopsia, la procura ha deciso anche di dare il nulla osta ai funerali. Il padre del ragazzo aveva detto ieri di essere particolarmente addolorato dal fatto di non poterlo salutare un’ultima volta: la celebrazione potrebbe aver luogo la prossima settimana.

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