Sanità, via libera del Cdm al rinnovo del contratto: stipendi più alti e vantaggi per i medici neoassunti. Speranza: «Bellissima notizia»

«Più risorse per chi ogni giorno si prende cura della nostra Salute», esulta il ministro Speranza

«Il via libera del Consiglio dei ministri al contratto dell’area sanità 2016-2018 è un risultato per cui abbiamo molto lavorato, di concerto col ministero della Salute, e che ci dà grande soddisfazione», commentano così fonti del dipartimento della Funzione pubblica.


Dopo dieci anni, è stato firmato il nuovo contratto collettivo nazionale per il triennio 2016-2018 dell’area sanità, relativo ai circa 130 mila dirigenti medici, veterinari, sanitari e professioni sanitarie dei medici e dei dirigenti della Sanità. Per il dipartimento si tratta di «un obiettivo raggiunto che consente di sostenere il rilancio del Servizio sanitario nazionale in un’ottica redistributiva e di inclusione».


«Una bellissima notizia! Arriva il via libera in Consiglio dei ministri al nuovo contratto del personale sanitario pubblico!! Finalmente più risorse per chi ogni giorno si prende cura della nostra Salute», scrive su Twitter il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Una versione incompleta del contratto era stata siglata a luglio, ma è solo nelle scorse settimane che il ministro dell’Economia e delle Finanze ha dato l’ok, e in serata è arrivato quello di Palazzo Chigi. «Il contratto riformula le relazioni sindacali prevedendo adeguate forme di partecipazione sindacale», spiega il dipartimento della Funzione pubblica in una nota.

«Inoltre, amplia importanti tutele già previste per il personale del comparto (da quelle concernenti le gravi patologie che necessitano di terapie salvavita, a quelle in favore delle donne vittime di violenza, alle ferie e i riposi solidali per i dirigenti che debbono assistere figli minori bisognosi di cure)». Il nuovo contratto prevede anche incrementi retributivi (circa 190 euro in più al mese) per il personale.

In più, nel nuovo contratto collettivo ci sono anche nuove tutele per i medici neoassunti, che avranno una retribuzione fissa, pari a 1.500 euro mensili. «Abbiamo voluto valorizzare la carriera dei neo assunti e di chi ha vissuto troppi anni nel precariato», ha spiegato a Open il segretario della Fp Cgil medici, Andrea Filippi.

«La nostra è un’operazione chiarissima: utilizzando i fondi che già esistevano quindi senza andare a ricercare risorse extra, abbiamo rimesso in moto le carriere di medici che da troppi anni avevano lo stipendio bloccato e non facevano strada».

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