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Signal, l’app di messaggistica usata dai protagonisti del caso Luca Sacchi (e approvata da Snowden)

06 Dicembre 2019 - 06:29 Valerio Berra
L'app punta tutto sulla sicurezza. È stata approvata da Snowden, viene usata dal Senato americano ma anche da chi ha tutto l'interesse a nascondere le proprie conversazioni alla polizia

L’app Signal è stata citata da un ragazzo che è solo una comparsa nell’omicidio di Luca Sacchi. Non è Valerio Del Grosso, che ha sparato, non è il complice Paolo Pirino, non è lo spacciatore Marcello De Propis o l’amico Giuseppe Princi. E non è nemmeno Anastasia Kylmenyk, il cui ruolo, in tutto questo, è ancora molto incerto. Lui si chiama Costanzo Marino Munoz. È uno studente, è cileno e Luca lo conosceva perché condividevano la passione per le moto. Nella sua deposizione racconta degli ultimi contatti con Luca la sera del 23 ottobre:

«Alle ore 22.30 ho ricevuto sul mio cellulare, tramite applicazione Signal, un messaggio da parte di Luca, il quale mi comunicava che era in compagnia della sua fidanzata Anastasiya e che mi invitava a raggiungerlo per bere una birra al pub di via Bartoloni»

Poi si scoprirà che tutto il gruppo, anche Anastasia e i killer, usavano proprio questa app per la messaggistica personale.

L’app di messaggistica approvata da Snowden

Sicurezza. È questo il valore su cui punta Signal, l’app creata dal collettivo no profit Open Whisper Systems. Nato nel 2013, l’obiettivo di questo gruppo di sviluppatori è quello di rendere più sicure le conversazioni tra privati. Su GitHub, social dedicato ai programmatori, si possono trovare i loro progetti, compreso il codice sorgente di Signal. Gli sviluppatori di Signal garantiscono due cose: la prima è che sui loro server gli unici dati degli utenti che vengono archiviati sono quelli relativi al momento della creazione dell’account e al momento in cui è stato fatto l’ultimo accesso.

Fonte: Wikipedia | Moxie Marlinspike, uno dei fondatori di Signal,

Niente messaggi, niente foto, niente posizioni e nemmeno immagini del profilo. Nel 2016 in Virginia, sulla costa est degli Stati Uniti, durante un’indagine l’FBI aveva provato a chiedere agli sviluppatori di Signal delle informazioni sui loro dati. Tutto quello che aveva trovato erano proprio quelli sul momento della creazione dell’account e sull’ultimo accesso. La sicurezza dell’app è stata certificata dall’endorsement di diverse sviluppatori e istituzioni. Nel 2015 Edward Snowden, l’informatico che ha svelato i programmi di sorveglianza della National Security Agency, aveva scritto su Twitter: «Uso Signal ogni giorno. #notesforFBI (Spoiler: lo sanno già)».

Fonte: Twitter | Snowden approva Signal

E non solo. Il Sergeant at Arms del Senato degli Stati Uniti è il funzionario federale che si occupa della sicurezza per questo organo dello stato. Nel 2017, quando questa carica era ricoperta da Frank J. Larkin. Ovviamente la sicurezza è garantita per qualsiasi utente, anche per chi, come nel caso di Roma, potrebbe essere coinvolto in un giro di spaccio di droga.

Nel febbraio 2018 Biran Acton, cofandatore di WhatsApp ha donato alla fondazione che sostiene Signal 50 milioni di dollari. Pochi mesi prima Acton aveva deciso di uscire da Facebook, società a cui Whatsapp è stata ceduta per 14 miliardi di dollari.

I messaggi che spariscono e le chiavi di sicurezza

Una volta scaricata dal Google Play Store o dall’Apple Store, Signal sembra un servizio di messaggistica uguale a molti altri che ci sono passati sotto le dita. Si può telefonare e mandare messaggi, foto, posizioni Gps, documenti e messaggi vocali. Anche la registrazione sembra uguale al solito, serve un codice di verifica che viene inviato via Sms.

Fonte: Signal | Il timer per la scomparsa dei messaggi

Oltre a questo, però, Signal garantisce altre due cose. La prima sono i messaggi a tempo. Si può impostare una funzione per far scomparire un testo, o una foto, dopo che sono stati aperti. Il timer di questi “Messaggi a Scomparsa” va dai 5 secondi a una settimana. I messaggi possono essere anche cancellati, senza lasciare tracce.

Fonte: Signal | Un codice di verifica (modificato)

L’altra caratteristica di Signal è quella di garantire la possibilità agli utenti di verificare l’identità di un loro contatto. Con l’opzione “Mostra codice di sicurezza” possiamo vedere la chiavi con cui stiamo crittografando una conversazione e confrontarla con quella del nostro contatto.

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