Omicidio Sacchi, la mossa di Anastasia: ricorso al tribunale del Riesame

E’ stata la prima ad annunciarlo ma anche gli altri (tutti arrestati tranne lei) impugneranno l’ordinanza del gip

Prima la scelta di rispondere alle domande del giudice con una versione dei fatti in cui lei tiene i soldi (ben 70mila euro) nello zaino ma non sa nulla del presunto acquisto di droga, poi la decisione di impugnare l’ordinanza di custodia cautelare che la obbliga a firmare tutte le sere in una stazione dei carabinieri. Anastasia Kylemnyk, la fidanzata di Luca Sacchi, il bodybuilder ucciso la sera del 23 ottobre davanti ad un pub del quartiere Appio Latino a Roma, mette in campo una vera strategia difensiva che respinge le tesi dell’accusa.


Sarà il tribunale del Riesame  a dire chi abbia ragione tra lei e la procura circa il suo ruolo la notte in cui Luca è stato ucciso.  Al collegio della libertà, salvo ripensamenti dell’ultima ora, sembrano volersi rivolgere tutti i protagonisti della vicenda raggiunti da misura cautelare, ma è stata la ragazza a prendere la decisione più rapidamente e ad annunciarla oggi, 6 dicembre.


Ricorreranno anche Valerio Del Grosso (che ha materialmente sparato il colpo mortale d’arma da fuoco), il complice Paolo Pirini, oltre a Marcello De Propris (che ha fornito l’arma al primo  ragazzo) e Giovanni Princi, l’amico di liceo di Sacchi ritenuto dalla procura colui che, assieme ad Anastasia, ha gestito le fasi della trattativa finalizzata all’acquisto (poi saltato) di 15 kg di marijuana in cambio di 70mila euro.

In attesa dell’udienza fissata davanti al collegio, tra lunedì e mercoledì prossimi, prenderanno il via le operazioni tecniche “irripetibili” per l’esame di alcuni reperti ritenuti fondamentali in questa storia: si comincerà con l’analisi dei cellulari (sequestrati dai carabinieri) in uso a Princi e Anastasia (due smartphone a testa) e si proseguirà con gli accertamenti sullo zainetto rosa (dove erano custoditi i soldi), sull’auto e sul portafogli della ragazza.

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