I giallorossi contro il Gent, i nerazzurri opposti al Ludogorets
Va bene alle italiane anche il sorteggio di Europa League. L’urna è fortunata pure per Roma e Inter. In particolare per i giallorossi che, partendo dalla seconda fascia, rischiavano di trovare anche Manchester United, Arsenal o Ajax. E, invece, per la squadra di Paulo Fonseca c’è l’abbordabile Gent nei sedicesimi della competizione. La Roma giocherà la prima in casa il 20 febbraio. Sette giorni dopo si andrà in Belgio.
Volerà, invece, in Bulgaria l’Inter, retrocessa dalla Champions League. La squadra di Conte, testa di serie, è stata abbinata al Ludogorets. I nerazzurri si giocheranno il ritorno al Meazza.
I dati dell’Istat nel 2018 evidenziano un aumentano degli italiani che si trasferiscono all’estero e parallelamente una diminuzione invece degli immigrati dall’Africa verso l’Italia. Le cancellazioni anagrafiche per l’estero (emigrazioni) sono 157 mila (+1,2% sul 2017).
Di queste, quasi tre su quattro riguardano emigrati italiani (117 mila, +1,9%). Le iscrizioni anagrafiche dall’estero (immigrazioni) sono circa 332 mila, per la prima volta in calo rispetto all’anno precedente (-3,2%).
Oltre il 73% dei nostri concittadini che ha lasciato il Paese ha 25 anni e più; di questi, quasi tre su quattro hanno un livello di istruzione medio-alto. Il calo degli immigrati in Italia provenienti dal continente africano nel 2018 è pari al -17%.
Nel decennio 1999-2008 gli italiani che hanno trasferito la residenza all’estero sono stati complessivamente 428 mila a fronte di 380 mila rimpatri, con un saldo negativo di 48 mila unità. Dal 2009 al 2018 si è registrato un significativo aumento delle cancellazioni per l’estero e una riduzione dei rientri (complessivamente 816 mila espatri e 333 mila rimpatri); di conseguenza, i saldi migratori con l’estero dei cittadini italiani, soprattutto a partire dal 2015, sono stati in media negativi per 70 mila unità l’anno.
La regione da cui emigrano più italiani è la Lombardia, con un numero di cancellazioni anagrafiche per l’estero pari a 22 mila, seguono Veneto e Sicilia (entrambe oltre 11 mila), Lazio (10 mila) e Piemonte (9 mila). In termini relativi, rispetto alla popolazione italiana residente nelle regioni, il tasso di emigratorietà più elevato si ha in Friuli-Venezia Giulia (4 italiani su 1.000 residenti), Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta (3 italiani su 1.000), grazie anche alla posizione geografica di confine che facilita i trasferimenti con i paesi limitrofi.
Tassi più contenuti si rilevano nelle Marche (2,5 per 1.000), in Veneto, Sicilia, Abruzzo e Molise (2,4 per 1.000). Le regioni con il tasso di emigratorietà con l’estero più basso sono Basilicata, Campania e Puglia, con valori pari a circa 1,3 per 1.000.
Per quanto riguarda i flussi interni, ci si continua a spostare per i lavoro dal Sud verso il Settentrione e il Centro Italia e il fenomeno è in lieve aumento. sempre secondo il rapporto Istat sulle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente nel 2018, sono oltre 117 mila i movimenti da Sud e Isole che hanno come destinazione le regioni del Centro e del Nord (+7% rispetto al 2017). A soffrire sono soprattutto Sicilia e Campania, che nel 2018 perdono oltre 8.500 residenti italiani laureati di 25 anni e più per trasferimenti verso altre regioni.