Finlandia, rivoluzione nel mondo del lavoro: in ufficio sei ore per quattro giorni alla settimana – Aggiornato

Sanna Marin, la prima ministra del Paese scandinavo, aveva promesso la riduzione dell’orario lavorativo in occasione del 120esimo anniversario del partito socialdemocratico

[Aggiornamento 7 gennaio 2020: il Governo finlandese ha smentito la notizia diffusa in Italia e nelle testate internazionali riportando che la proposta non è all’ordine del giorno, non vi sono attività in atto a riguardo e non è presente nel programma politico. Qui l’articolo dove si spiega tutto.]


È bastata la sua elezione a far tornare la Finlandia sulle prime pagine della cronaca internazionale: Sanna Marin, a 34 anni, è la prima ministra più giovane al mondo. Un carico di aspettative non indifferenti sulla socialdemocratica. L’ex ministra dei trasporti, all’inizio del nuovo anno, ha risposto a chi si attendeva grandi cambiamenti dal suo governo annunciando la riduzione dell’orario lavorativo. L’obiettivo? Migliorare la qualità della vita dei cittadini finlandesi. La proposta di Marin prevede l’introduzione nel Paese della settimana lavorativa corta a orario ridotto: con questa formula, le persone sarebbero occupate solo quattro giorni a settimana con una giornata lavorativa di sei ore.


«Sono convinta che le persone meritino di passare più tempo con le proprie famiglie, con i propri affetti. Bisogna garantire anche il tempo da dedicare ai propri hobby e agli aspetti della vita che esulino dal lavoro, come le attività culturali», sostiene la premier. La prima volta che Marin aveva promesso la riduzione del monte ore è stata in occasione della festa per il 120esimo anniversario del partito socialdemocratico, del quale è diventata la leader de facto. La Finlandia non sarebbe, comunque, il primo Paese scandinavo a introdurre la giornata lavorativa di sei ore: già nel 2015 la Svezia ha introdotto questa formula.

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