Smog, a gennaio livelli critici in 5 città. Legambiente: «Il blocco del traffico così non serve a nulla»

«Le deboli e sporadiche misure anti-smog, come il blocco del traffico adottato nei giorni scorsi a Roma e in diverse città della Penisola, sono solo interventi palliativi che non producono effetti duraturi», dichiara il presidente nazionale di Legambiente

Cinque città italiane – Frosinone, Milano, Padova, Torino e Treviso – hanno sforato per ben 18 volte i limiti di polveri sottili (Pm10). È quanto emerge dal rapporto “Mal’aria di città” di Legambiente, riferito al mese di gennaio. Male anche le città di Napoli (16 giorni) e di Roma (15). Nel 2019, ricorda l’associazione, sono stati 26 i centri urbani che hanno superato i limiti consentiti dalla legge, sia per polveri sottili (Pm10) sia per ozono (O3). La prima nella classifica dei risultati peggiori è Torino, con 147 giornate (86 per il Pm10 e 61 per l’ozono), seguita da Lodi e Pavia.


Fonte: elaborazione Legambiente su dati Arpa o Regioni | Classifica delle città che hanno superato almeno uno dei limiti giornalieri previsti per il Pm o per l’ozono nel 2019

10 anni di smog

Legambiente ha fatto anche il bilancio di 10 anni di smog: dal 2010 al 2019, il 28% delle città monitorate dall’associazione ha superato ogni anno i limiti giornalieri di Pm10. Anche in questo caso Torino risulta prima in classifica: ha superato i livelli consentiti 7 volte su 10, con un totale di 1086 giorni di inquinamento in città. Frosinone, invece, è la sola altra città ad aver sforato la quota di 1000 giorni di smog.


Fonte: elaborazione Legambiente su dati Arpa o Regioni | Numero di anni in cui le città capoluogo di provincia hanno superato il limite giornaliero per le polveri sottili (Pm10) dal 2010 al 2019. Il limite annuale è stabilito in 35 giorni con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi/metro cubo

Un inquinamento, sottolinea il report, che minaccia la salute dei cittadini e l’ambiente, e che trova nel trasporto stradale una delle principali fonti di emissioni di inquinanti atmosferici nelle aree urbane. A questo vanno aggiunte altre sorgenti come il riscaldamento domestico, l’industria e l’agricoltura.

«Basta interventi palliativi, servono misure efficaci»

«L’ormai cronica emergenza smog – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – va affrontata in maniera efficace. Le deboli e sporadiche misure anti-smog, come il blocco del traffico adottato nei giorni scorsi a Roma e in diverse città della Penisola, sono solo interventi palliativi che permettono di contenere temporaneamente i danni sanitari, ma non producono effetti duraturi se non all’interno di interventi strutturali». «È urgente mettere in campo politiche e azioni efficaci e integrate a livello nazionale che riguardino tutte le fonti inquinanti – ha continuato Ciafani – programmando interventi sia sulla mobilità urbana sempre più pubblica, condivisa, a zero emissioni e multi-modale, che sul riscaldamento domestico, la produzione di elettricità e quella industriale e l’agricoltura. Solo così si potrà aggredire davvero l’inquinamento atmosferico e affrontare in maniera concreta il tema della sfida climatica».

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