Sondaggi, in Emilia-Romagna il «ceto basso» vota Lega, donne e giovani preferiscono il centrosinistra. In Calabria i ragazzi disertano le urne

Secondo l’analisi sul voto di Swg, le sardine hanno fatto la loro parte, soprattutto sull’astensione

Se in Calabria i giovani hanno preferito l’astensione, in Emilia-Romagna hanno votato il centrosinistra e le sardine hanno fatto la loro parte. Lo rivela l’analisi sul voto alle regionali realizzata da Swg che conferma inoltre come, in Emilia-Romagna, le città abbiano votato per Stefano Bonaccini, mentre i centri minori hanno preferito Matteo Salvini.


Il voto in Emilia-Romagna: i giovani e l’aiuto delle sardine

Nella fascia di età 18-34, il 32,6% ha scelto Pd, il 6,5% la lista Bonaccini Presidente, il 4,8% il M5s, mentre il 26,1% ha votato Lega e il 6,8% Fratelli d’Italia. Anche le donne hanno votato il centrosinistra. Il 37,3% ha scelto Pd, il 5,8% Bonaccini Presidente, il 4% M5s, mentre il 30,6% ha votato Lega, il 7,7 Fratelli d’Italia.


A votare Lega sono stati in particolare i cosiddetti ceti bassi. Il 39,2% ha scelto il partito di Salvini, 20,8% Fratelli d’Italia, mentre solo l’11,2% ha votato Pd, il 3,1% la lista Bonaccini Presidente e il 5,8% il M5s. Il ceto medio si è diviso tra Lega e Pd: il 31,6% ha votato Salvini, il 35,8% Pd.

Le Sardine sembrano aver fatto la loro parte, in particolare sull’astensione. Alla domanda «La nascita del movimento delle sardine ha influito sulle sue motivazioni a recarsi a votare?», il 3% ha risposto «Sì, senza la nascita del movimento probabilmente non sarei andato a votare», mentre il 15% ha risposto sempre positivamente, ma ha detto che probabilmente sarebbe andato a votare lo stesso.

Per quanto riguarda invece le motivazioni che hanno spinto a votare per i singoli candidati, il 52% di coloro che ha scelto Bonaccini ha risposto di averlo votato perché «ha governato bene in questi anni», il 35% «perché ho fiducia in Stefano Bonaccini», mentre tra chi ha votato Lucia Borgonzoni il 51% ha detto di averlo fatto «per interrompere il lungo governo di centrosinistra della Regione», il 43% «per sostenere Salvini».

In Calabria: i giovani non votano

Il voto della Calabria invece è stato caratterizzato dall’astensione. La percentuale di astensioni nella fascia di età 18-34 è pari al 60,8%, chi ha votato ha optato per le liste civiche, scelte dal 41,6% dei giovani. Alte astensioni anche tra le donne: non ha votato il 66,1%. Tra chi ha votato, il 33,9% ha scelto il centrodestra (il 12,1% Fratelli d’Italia, l’11,8% Lega, il 10% Forza Italia), mentre il 13,9% ha votato Pd.

Guardando alle classi sociali, la classe media punta sul centrodestra votando per il 14% la Lega, per il 12,9% FI e per l’11% FdI. Il Pd incassa il 16,5% del voto dei ceti medi e il M5S il 6%. Come in Emilia Romagna, le città preferiscono il Pd nel 18,3% dei casi: percentuale che cala al 14,1% nei comuni non capoluogo dove comunque fra i partiti i Dem sono primi, ma dove il centrodestra unito supera il 35%.

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