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Ex Ilva, rientra l’allarme dopo il cambio dei manager: «Mittal vuole rimanere a Taranto. Possibile pre-accordo entro domani»

05 Febbraio 2020 - 15:40 Redazione
La rassicurazione arriva direttamente dall'ad Morselli

«C’è ottimismo sul negoziato e c’è la volontà assoluta di Mittal di rimanere», ha assicurato l’Ad dell’ex Ilva, Lucia Morselli, in un incontro con i sindacati che si è svolto oggi, 5 febbraio, nello stabilimento di Taranto. A fine gennaio aveva creato allarme la decisione del gruppo franco-indiano di sostituire tutta la squadra manageriale dell’impianto tarantino, con i manager stranieri trasferiti agli impianti nel resto d’Europa e la nomina di nuove figure tutte italiane, fatta eccezione per il Chief Financial Officer, ruolo affidato all’indiano Sushil Jain.

Ottimista Francesco Brigati, coordinatore di fabbrica delle Rsu Fiom Cgil: «Mittal non vuole andare via, e la sostituzione dei dirigenti non va assolutamente letama con questa chiave». Secondo quanto riferito dall’Ad Morselli ai sindacalisti: «Bisognava dare una scossa, con i manager precedenti non c’era un buon feeling, è stato quindi necessario sostituirli e Mittal ha voluto dare fiducia a chi c’era già nel siderurgico per dare continuità». All’incontro con i coordinatori di fabbrica di Fim, Fiom e Uilm hanno partecipato anche il direttore delle risorse umane, Arturo Ferrucci, e il responsabile delle relazioni industriali, Cosimo Liurgo.

Fonti sindacali aggiungono poi che l’Ad Lucia Morselli «ci ha riferito che il pre-accordo è possibile e non è escluso che possa arrivare tra oggi e domani. In seguito la trattativa proseguirà per i necessari approfondimenti».

«In merito alla trattativa con il governo – ribadiscono le organizzazioni sindacali – l’Amministratore delegato di ArcelorMittal ha voluto chiarire che da parte della multinazionale c’è l’assoluta volontà di rimanere e stanno lavorando per trovare un accordo tra le parti. Fim, Fiom e Uilm hanno ribadito la propria contrarietà ad una trattativa che, di fatto, ha escluso le organizzazioni sindacali».

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