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Palermo, ragazzo originario del Senegal picchiato e insultato. E su Facebook ringrazia chi lo ha soccorso

10 Febbraio 2020 - 15:11 Redazione
L'episodio è accaduto in una delle vie più rinomate della movida

Un ragazzo di Palermo, 20 anni appena, originario del Senegal è stato vittima di un blitz di matrice razzista nella notte tra sabato 8 e domenica 9 febbraio. Il ragazzo è stato apostrofato con insulti come: «negro di m***a, vai via da qui» e poi è stato aggredito con un cazzotto in faccia. La vicenda si è consumata in via Cavour, una delle zone più movimentate, centro della vita notturna palermitana. Il giovane è stato soccorso dal 118 e portato all’ospedale Civico. La prognosi è di 10 giorni.

«Stanotte il mio figliolo ritornava a casa da lavoro. Perché tutto questo odio solo per il colore della pelle?», dice la madre che ha denunciato l’accaduto alla polizia. Il giovane, nonostante la forma fisica temporaneamente compromessa, ha voluto ringraziare chi lo ha soccorso, scrivendo un messaggio sul suo profilo Facebook. «Vi ringrazio ancora e urlo con voce alta che Palermo è una bellissima città, accogliente e antirazzista».

Il pensiero va poi in modo inevitabile a chi lo ha picchiato: «Ci sono pochi stronzi ai quali consiglio di girare un po’ il mondo e vedere come funzionano le cose. Sono veramente animali, troppo chiusi, essere nero o bianco che senso ha?». In un post di Ignazio Penna si legge che due giovani sono intervenuti in soccorso del ragazzo quando «si sono accorti che c’era una grande folla disposta a semicerchio, mentre al centro della carreggiata un giovane di colore veniva selvaggiamente picchiato da circa trenta adolescenti».

Dopo l’intervento dei due «gli aggressori sono fuggiti, lasciando la vittima piena di lividi e con la faccia sanguinante. Una folla in giro per la movida non è riuscita a fare di meglio che assistere allo spettacolo».

I poliziotti hanno acquisito le immagini del sistema di video sorveglianza nella zona di via Cavour. In queste ore sono stati sentiti sia la vittima che la madre del ragazzo e anche alcuni testimoni che sono intervenuti cercando di aiutare il giovane. Sono ora in corso indagini serrate per trovare gli aggressori che, dopo il blitz, sono fuggiti.

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