Europa League: Eriksen riscalda l’Inter, gol e traversa contro il Ludogorets (0-2)

Il danese si scatena nella ripresa dopo un primo tempo opaco. La chiude Lukaku

Un gol al 70′, il primo in nerazzurro, e una traversa un minuto dopo. Christian Eriksen risolve l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League e regala all’Inter un successo prezioso sul campo del Ludogorets. Per la squadra di Conte, poco convincente nel primo tempo ma che colpisce anche un palo a inizio ripresa con Sanchez, un mattone pesante per il passaggio del turno. Anche grazie al rigore, suggerito per un mani dal Var al 93′, che Lukaku trasforma. A San Siro, il prossimo 27 febbraio (senza lo squalificato Lautaro Martinez), si partirà con un bel vantaggio in tasca.


Avvio con molti plaids e poca Inter

La fotografia del primo tempo arriva dalla panchina interista dove spuntano i plaids sulle gambe per ripararsi dal freddo pungente di Razgrad (siamo intorno allo zero termico). Le coperte quasi ‘chiamano’ il sonno in campo, e l’Inter, al netto di un paio di fiammate, viene inghiottita dalll’effetto-camomilla che i bulgari, una onesta squadra a livello continentale e nulla più, imprimono al match. Conte non ottiene (almeno all’inizio) le risposte che chiedeva da Eriksen (titolare), Lautaro è ancora quello appannato visto (poco) contro la Lazio, Lukaku è in panca. Non a caso le uniche vere occasioni nerazzurre arrivano dai cambi di campo di Moses per Biraghi. L’esterno trova Iliev a fare opposizione decisiva. La consolazione è che Padelli, ampiamente criticato dalla piazza nelle ultime uscite, passa un primo tempo tranquillissimo, al pari di tutta la difesa che festeggia le 200 presenze ufficiali di Ranocchia con l’Inter.


Palo Alexis, sveglia Eriksen

A dare una spallata alla poca creatività offensiva ci pensa a inizio ripresa Alexis Sanchez. Sempre Moses, il più attivo, invita il cileno a un colpo di tacco strepitoso: deviazione del portiere e palo cancellano un gol che a Sanchez manca da 5 mesi. E’ una Inter più convincente e aggressiva; lo stesso Eriksen impegna Iliev con un bel tiro volante da fuori, ma servono pure un paio di recuperi di un buon Borja Valero per deletare alcune sbavature difensive, e uno shoot di Grigore non esce lontanissimo dalla porta di Padelli. L’ingresso di Lukaku per Lautaro, sempre corteggiatissimo dal Barcellona, non sembra dare all’inizio grosse iniezioni di pericolosità, ma al 70′ è proprio una sponda del gigante belga ad armare il destro di Eriksen: stavolta Iliev, non precisissimo, si fa bucare. E due minuti dopo lo stesso danese, questa volta col sinistro, trova una traversa clamorosa.

Le risposte che Conte vuole, anche contro avversari più allenanti, dal pezzo pregiato del mercato di gennaio finalmente bussano forte. Non sembra, peraltro, trattarsi di una evoluzione estemporanea. Eriksen, le cui capacità balistiche sono note anche ai muri, è partito da mezzala, ma si è esaltato in avvicinamento alla porta: il 3-4-1-2 del secondo tempo di Razgrad sembra il vestito tattico ideale per il ragazzo. Mentre Lukaku, che infila al 93′ un rigore propiziato da un mani di Anicet, va bene ovunque. E segna sempre e comunque.

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Foto di copertina Ansa