Firenze, rubano la panchina contro il femminicidio. Poi la restituiscono e con un biglietto di scuse

Il gesto riparatore dei ladri, che non sapevano cosa significasse quella panchina rossa

Ladri sì, ma con una coscienza. La panchina rossa che due notti fa è stata sradicata dal suo basamento nel Quartiere 5, a Firenze, oggi, 20 febbraio, è stata rimessa al suo posto. L’installazione, simbolo della lotta al femminicidio, era accompagnata da un biglietto – ricavato da un foglio strappato da un quaderno e attaccato allo schienale con del nastro adesivo nero. Il messaggio recitava: «Scusate per l’accaduto, non eravamo a conoscenza del significato così importante. Sappiamo che averla riportata indietro non basterà a scusare il gesto indignitoso che abbiamo fatto». Il biglietto era anche firmato. Solo una sigla: O.G.D.T., probabilmente le iniziali di chi ha eseguito il furto.


L’assessora al decoro del Comune di Firenze, Alessia Bettini, che aveva condannato il gesto, definendolo «un atto inaccettabile: abbiamo denunciato il furto alle forze dell’ordine e provvederemo a sostituire la panchina il prima possibile», aveva anche fatto un «appello ai cittadini a collaborare segnalando eventuali elementi che possano far risalire agli autori del furto». Poi la svolta, e la reazione entusiasta: «Che gioia oggi dopo lo sdegno di ieri. Nella notte hanno riportato la panchina rossa al suo posto in via Allori. #Denunciare serve sempre: indignatevi per le cose che non vanno. Cambiare si può».


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