Blitz antidroga a Latina, in carcere anche il papà di Desirée Mariottini, la 16enne drogata e violentata in uno stabile di San Lorenzo

Per gli investigatori, Zuncheddu è l’organizzatore del presunto gruppo criminale: «Fa avere ai pusher le sostanze da smerciare»

Spaccio di sostanze stupefacenti – specie cocaina – e ripetute estorsioni nella zona di Cisterna di Latina. Per questo sono state emesse otto ordinanze di custodia cautelare a carico di presunti componenti di un gruppo criminale che operava nella provincia di Latina. Tra loro c’è anche Gianluca Zuncheddu, 39 anni, padre di Desirée Mariottini, la 16enne morta nella notte tra il 18 e il 19 novembre 2018 in un edificio del quartiere San Lorenzo, a Roma. La giovane morì dopo aver assunto un cocktail di farmaci e droga e dopo esser stata ripetutamente violentata nello stabile abbandonato. Stando a quanto hanno ricostruito gli investigatori, «Zuncheddu in particolare è l’organizzatore e fa avere ai pusher la sostanza da smerciare». L’uomo è tra i cinque rinchiusi oggi nel carcere di Latina. Uno degli otto malviventi era già recluso per spaccio di droga. Altri due destinatari dell’ordinanza, invece, si trovano ora agli arresti domiciliari.


L’ultimo post Facebook di Zuncheddu risale proprio a qualche giorno fa ed è un videoricordo con protagonista sua figlia Desirée:


Nel presunto gruppo criminale, altri due finiti in manette sono ritenuti responsabili di un atto intimidatorio risalente a maggio 2018 quando furono esplosi alcuni colpi di arma da fuoco contro l’auto di un maresciallo della stazione carabinieri considerato «responsabile di contrastare la loro attività di spaccio con eccessiva determinazione”».

In copertina: un’immagine di Zuncheddu ai funerali della figlia Desirée

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