«Sostenere, unire e ispirare». Sono queste le parole d’ordine che hanno accompagnato la premiazione dei 22 vincitori dell’edizione 2020 del premio Pulitzer, annunciati per la prima volta dal 1917 tramite YouTube. «In tempi difficili come i nostri – ha detto l’amministratrice Dana Canedy – è più importante che mai far capire che il giornalismo e i giornalisti non si sono mai fermati. Nonostante i coordinati sforzi di sabotare il loro lavoro». Il ritardo della cerimonia, che avrebbe dovuto svolgersi il 20 aprile, è stato causato alla pandemia da Coronavirus, che da più di tre mesi a questa parte ha stravolto le nostre abitudini e totalizzato – inevitabilmente – la produzione giornalistica. L’ingerenza della calamità Covid-19 nelle nostre vite ci ha portato quasi a dimenticarci del mondo prima. Ma benché il 2020 sembra essere l’hannus horribilis della nostra epoca, i lavori premiati nel 2019 ci ricordano – testimoniandolo – che le criticità storiche non sono una prerogativa degli anni ’20 del XXI secolo. Tra chi ha contribuito a documentare l’anno appena trascorso ci sono i fotografi della Reuters, che da marzo a dicembre 2019 fino hanno immortalato le proteste pro-democrazia di Hong Kong, regalando al mondo frammenti di storia sulle proprie bacheche e homepage. Ci sono i fotografi dell’Associated Press Channi Anand, Mukhtar Khan e Dar Yasin, che hanno raccontato la vita nel Kashmir, Stato al quale nel 2019 l’India ha tolto l’autonomia. E poi c’è l’illustratore del New Yorker Barry Blitt, che ha interpretato con gli acquerelli i giorni di Donald Trump alla Casa Bianca.
Lo staff fotografico della Reuters
Le proteste a Hong Kong sono state uno dei grandi eventi del 2019 – se non IL grande evento. Proseguite senza sosta da marzo a dicembre, hanno visto in piazza settimanalmente centinaia di migliaia di persone. Grandi visionari della mascherina (dobbiamo anche a loro la facilità con cui ci siamo abituati a portarle), i manifestanti pro-democrazia hanno protestato instancabilmente dapprima contro la legge sull’estradizione, poi per rivendicare un sistema democratico vero e proprio. A documentare il loro lungo anno ci hanno pensato, tra gli altri, i fotografi della Reuters: a loro va il premio per la categoria Breaking news photography.
May 4, 2020
Le immagini da Hong Kong
Barry Blitt, New Yorker
«Acquarelli in apparenza graziosi» che «trafiggono» le politiche di Donald Trump. Barry Blitt, vignettista dello storico magazine americano The New Yorker fin dal 1992, ha vinto il Pulitzer nella categoria Editorial Cartoons (disegni e vignette) per il suo modo di interpretare e raccontare l’ultimo anno di Donald Trump alla Casa Bianca. Sfondo giallo limone appena accennato, figure morbide e tratto d’altri tempi: Blitt è un maestro della linea e del colore. E, per fortuna, anche un ottimo testimone dei nostri tempi.
May 4, 2020
Le illustrazioni sulla Casa Bianca e Donald Trump
Channi Anand, Mukhtar Khan e Dar Yasin, Associated Press
Al centro di una storica disputa territoriale tra India e Pakistan, lo Stato del Kashmir è stato privato della propria autonomia ad agosto dello scorso anno, quando il governo indiano ha deciso di revocagli lo “status speciale” attuato fin dagli anni Cinquanta e previsto dalla Costituzione. Da ottobre scorso, lo Stato (l’unico in India a maggioranza musulmana e non induista) è diviso in due territori: da una parte il Jammu e Kashmir, dall’altra il Ladakh. Entrambi controllati direttamente dal governo centrale. Channi Anand, Mukhtar Khan e Dar Yasin hanno raccontato attraverso il loro lavoro fotografico per l’Associated Press i giorni del difficile cambiamento, guadagnandosi il Feature Photograhy (servizi fotografici). Qui qualche esempio:
Le foto dal Kashmir
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