Usa, schiaffo della Corte suprema a Trump sui Dreamer: salva la legge che tutela i giovani stranieri

Si tratta di un provvedimento che ha consentito ai giovani arrivati illegalmente negli States (con i propri genitori) di accedere allo status di immigrato regolare

Duro colpo all’amministrazione Trump. La Corte suprema degli Stati Uniti, massimo organo giurisdizionale in America, ha bloccato il tentativo del presidente americano di mettere la parola fine al programma varato nel 2012 da Barack Obama con l’obiettivo di proteggere i cosiddetti dreamers, ovvero i quasi 700mila giovani che, con i loro genitori, sono entrati illegalmente negli Stati Uniti da minorenni. E che, grazie a questo programma, hanno ottenuto uno status dalla dura di due anni, rinnovabile, che se da una parte non fornisce un percorso per ottenere la cittadinanza, dall’altra consente di lavorare in tutta serenità.


Cos’è il Daca

Con il Daca, Deferred Action for Childhood Arrivals, questo il nome del programma fortemente voluto dall’ex presidente americano, i ragazzi potevano accedere allo status di immigrato regolare. Insomma veniva concessa loro l’opportunità di restare negli USA. Stringenti i requisiti richiesti ai candidati: dovevano avere la fedina penale pulita, dovevano dimostrare di essere arrivati negli Stati Uniti prima dei 16 anni e di non avere più di 30 anni. Nei cinque anni precedenti dovevano dimostrare di aver vissuto negli Stati Uniti e anche di aver frequentato una scuola.


La reazione di Trump

L’abolizione del Daca non era altro che una delle promesse in campagna elettorale del presidente americano: il programma si sarebbe dovuto concludere a settembre 2017. Ma, prima il Tribunale, ora la Corte Suprema gli ha guastato la festa. Il motivo? Trump non ha fornito ai giudici supremi una giustificazione valida.

In realtà il presidente americano ha più volte ha cambiato idea sul programma federale. In passato ha elogiato gli obiettivi del Daca, dicendo di volerlo preservare, poi, però, ha spiegato che molti dei beneficiari «non sono più giovani e sono tutt’altro che angeli» aggiungendo che alcuni sarebbero addirittura «criminali incalliti».

Ora, su Twitter, l’attacco ai giudici americani: «Queste decisioni orribili e politicamente motivate che escono dalla Corte Suprema sono colpi di fucile in faccia a persone che sono orgogliose di chiamarsi repubblicani o conservatori». E ancora: «Avete l’impressione che non piaccia alla Corte Suprema?».

È la seconda volta, in quattro giorni, che la Corte Suprema prende decisioni in direzione opposta a quelli dell’amministrazione Trump. Lunedì, ad esempio, i giudici americani hanno stabilito il divieto di licenziare una persona per il solo fatto di essere gay o transgender.

Il commento di Obama

L’ex presidente americano si è detto felice di questa decisione:« Otto anni fa proteggemmo dall’espulsione i giovani cresciuti come parte della nostra famiglia americana. Possiamo sembrare diversi e venire da qualunque posto ma ciò che ci rende americani sono i nostri comuni ideali».

Foto in copertina: EPA/MICHAEL REYNOLDS

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