Muro Messico-Usa, Corte d’appello californiana boccia Trump. «Incostituzionale usare i fondi del Pentagono»

Nel 2019 il presidente americano aveva dichiarato l’emergenza nazionale per ottenere i fondi necessari per costruire il muro, una della principali promesse elettorali alle elezioni del 2016

Nuova tegola su Donald Trump. La Corte di appello della California ha dichiarato illegale aver usato una parte dei fondi destinati al Pentagono per costruire il muro al confine con il Messico, una delle principali promesse elettorali del presidente americano alle elezioni del 2016.


Una decisione – quella di usare 2,5 miliardi di dollari presi dal bilancio della difesa e dell’esercito per rafforzare ed estendere il muro – definita incostituzionale in quanto questo tipo di spese dovrebbero essere decise dal Congresso degli Stati Uniti e non dal presidente.


La vittoria degli stati «ribelli»

Nel febbraio del 2019 il presidente americano aveva dichiarato l’emergenza nazionale al confine in modo tale da poter accedere ai fondi, dopo che il Congresso americano aveva deciso di destinare “solo” 1,375 miliardi di dollari all’ampliamento del muro, una cifra ritenuta insufficiente dal presidente.

Il braccio di ferro era continuato a lungo: il Congresso aveva annullato lo stato di emergenza dichiarato da Trump con un provvedimento che però fu successivamente bloccato con un veto dal presidente. Trump era riuscito quindi a dirottare i fondi per la difesa verso la costruzione del muro, dando luogo a una serie di ricorsi.

«Oggi, la corte ha ricordato al presidente – ancora una volta – che nessuno è al di sopra della legge», ha detto il procuratore generale della California Xavier Becerra, che ha coordinato l’azione legale intrapresa in un primo momento da ben 16 Stati – diventati successivamente 20 – contro la decisione del presidente. «Applaudiamo la corte per aver preso provvedimenti per fermare immediatamente la sottrazione illegale di denaro da parte di Trump».

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