In Evidenza ENISiriaUSA
ATTUALITÀLGBTQ+Liber* Tutt*OmofobiaPugliaTarantoVideo

Taranto, il parroco organizza una preghiera contro la legge sull’omofobia. Protesta fuori la chiesa, si unisce anche la sindaca – Video

15 Luglio 2020 - 10:21 Fabio Giuffrida
Una protesta pacifica per dire no alla preghiera contro la legge Zan, poi l'intervento dei carabinieri (che identificano tutti) e infine lo scontro della sindaca contro i militari. Ecco cosa è successo a Lizzano (Taranto)

Un «rosario per la famiglia per implorare il fallimento del ddl contro l’omotransfobia», per «difendere la famiglia dalle insidie che la minacciano». Questo scriveva il parroco, don Giuseppe Zito, sulla locandina che dava appuntamento, ieri sera 14 luglio alle 20, presso la parrocchia San Nicola a Largo Chiesa 10, a Lizzano, comune di 9mila abitanti a Taranto. Un manifesto contro la legge Zan, osteggiata dalla destra, dalla Chiesa e dal popolo della famiglia.

Facebook | La locandina

La protesta

Un gruppo di persone ieri sera si sono presentate, davanti alla Chiesa, «con un paio di bandiere arcobaleno». Il risultato? Tutti identificati dai carabinieri «chiamati dal parroco». «Dio ti insegna a discriminare, a odiare i gay e le lesbiche, a odiare i transgender» si legge in alcuni volantini apposti al di fuori della Chiesa.

Poi l’intervento della sindaca Antonietta D’Oria che, sfidando i carabinieri in piazza, ha tuonato: «Questo è un diritto dei cittadini, cosa stanno facendo?», «Dobbiamo identificarli perché potrebbe succedere una rissa», «Identifichi prima quelli che stanno dentro» è la stata sua risposta.

«Noi da questa iniziativa prendiamo, fermamente, le distanze – si legge sulla pagina Facebook della sindaca -. Perché, come dice padre Alex Zanotelli, la Chiesa è la madre di tutti, soprattutto di quelli che vengono discriminati, come purtroppo è accaduto, e ancora accade, per la comunità Lgbtq+».

«A nostro modestissimo parere e con la più grande umiltà, ci pare che altre siano le minacce che incombono sulla famiglia per le quali, sì, sarebbe necessario chiedere l’intervento della Divina Misericordia».

«Perché non pregare contro i femminicidi, le violenze domestiche, le spose bambine? Perché non celebrare una messa in suffragio per le anime dei disperati che giacciono in fondo al Mediterraneo? Perché non pregare per le tante vittime innocenti di abusi?».

Foto in copertina di Cathy La TorreVideo di Francesca Cavallo da Facebook

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti