Ddl omofobia, ok in Commissione al testo base. Sorpresa Forza Italia: si astiene «in segno di apertura»

Per la presentazione degli emendamenti ci sarà tempo fino alle 11:00 di giovedì prossimo

Il Ddl Zan sull’omofobia ha superato il primo step del suo iter di approvazione. Primo passo di un percorso ancora lungo. La Commissione Giustizia della Camera ha infatti adottato il testo base, su cui i gruppi presenteranno gli emendamenti. Se erano scontati i voti a favore della maggioranza e quelli contrari di Lega e FdI, ha suscitato qualche sorpresa l’astensione di Forza Italia, che non ha partecipato al voto «in segno di apertura». Apertura che, però, sarebbe subordinata a determinate condizioni, tra le quali una potatura del testo che manterrebbe quindi solo la parte di contrasto alla violenza di genere, eliminando gli articoli riguardanti la sensibilizzazione con l’istituzione di una Giornata nazionale contro l’omofobia (il 17 maggio). Per la presentazione degli emendamenti ci sarà tempo fino alle 11:00 di giovedì prossimo. Tempi stretti dunque, che potrebbero anche consentire un approdo del testo in aula per la settimana prossima.


Zan: «Passo importante per approvazione in tempi rapidi»

«In commissione giustizia alla Camera abbiamo appena adottato il testo unificato del ddl contro l’omotransfobia e la misoginia, con voto favorevole di tutta la maggioranza, frutto del lavoro di sintesi di questi mesi tra tutte le sensibilità politiche» ha commentato il deputato del Pd, e relatore del testo, Alessandro Zan. «Considero positiva anche l’astensione dal voto di Forza Italia, segnale di dialogo e apertura verso un provvedimento di civiltà. Ma soprattutto è un passo importante per arrivare all’approvazione alla Camera in tempi rapidi. Il Parlamento ha recepito la necessità e l’urgenza di approvare la legge in tempi rapidi». Confermata l’impostazione del testo, secondo il quale a essere perseguiti sono solo gli atti di violenza, o l’istigazione a commettere atti di discriminazione o di violenza «fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere». Viene esclusa invece la «propaganda», ipotesi che faceva temere all’episcopato processi contro chi esclude ad esempio la step child adoption o è contro il matrimonio gay.


Critiche a Forza Italia

Com’era intuibile il gesto di «apertura» di Forza Italia non è passato inosservato, e la galassia degli oppositori al Ddl Zan ha subito reagito prendendo di mira il partito di Silvio Berlusconi. «La scelta di Forza Italia di non partecipare al voto sull’adozione del testo base del ddl Zan come ‘segno di apertura’ è un grave gesto di rottura della compattezza delle opposizioni sul tema» ha affermato Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia. «Meraviglia davvero che decenni di storia liberale di Forza Italia e i principi stessi di Silvio Berlusconi vengano traditi concedendo aperture su un testo di legge che la Conferenza Episcopale Italiana ha definito foriero di una deriva liberticida». Duro l’attacco che arriva da Pro Vita e Famiglia onlus: «Fa specie che un partito liberale come Forza Italia si presti ad agevolare questa nuova dittatura», hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente dell’associazione, che ha annunciato una manifestazione davanti Montecitorio giovedì alle 17:00.

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