I Linkin Park fanno togliere a Twitter il video di Trump con la loro musica: «Violato il copyright»

Il frontman del gruppo, scomparso tre anni fa, era uno strenuo avversario del presidente Usa, che giudicava «peggio del terrorismo»

Vietato usare la musica dei Linkin Park se guidi gli Stati Uniti e di nome fai Donald Trump. Un video pubblicato sabato sera, 18 luglio, su Twitter dal canale del presidente Usa per la campagna di rielezione, mostrava The Donald mentre in sottofondo suonava In the End dei Linkin Park. La clip è stata oscurata, dopo che la band ha presentato un avviso di rimozione per violazione del copyright.


La band ha poi confermato di aver preso provvedimenti per far rimuovere il video dalla piattaforma. «I Linkin Park non hanno approvato e non sostengono Trump, né autorizzano il suo staff a utilizzare la nostra musica. È stata emessa una richiesta per la rimozione», ha dichiarato il gruppo in una nota su Twitter.


Donald Trump aveva twittato il video, che era stato precedentemente caricato dal capo dei social media della Casa Bianca, venerdì. Poi quel video non è stato più possibile vederlo. Le immagini sono infatti state sostituite dal messaggio: «Questo video è stato eliminato in risposta a una segnalazione del proprietario del copyright».

Chester Bennington, frontman dei Linkin Park – morto tre anni fa, il 20 luglio 2017 – era fortemente anti Trump. In un post pochi mesi prima della sua morte, Bennington aveva scritto: «Ripeto: Trump è una minaccia maggiore per gli Stati Uniti del terrorismo!! Dobbiamo riprenderci la voce e difendere ciò in cui crediamo».

Inoltre, come non ricordare lo stuolo di artisti che, negli anni, si sono opposti al presidente Usa per aver usato “impropriamente” la loro musica durante raduni, comizi o nelle pubblicità. Dai Rolling Stones a Neil Young , Panic! At the Disco, Pharrell Williams, Rem, Aerosmith, Adele e i Village People.

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