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Netflix stoppa le riprese di una serie tv in Turchia dopo le pressioni del governo: «C’è un gay nella sceneggiatura»

22 Luglio 2020 - 08:27 Redazione
I lavori erano stati annunciati già a marzo. Otto episodi con la star nazionale Özge Özpirinçci

Netflix ha annullato le riprese della serie tv in Turchia If Only dopo le ripetute pressioni delle autorità locali per rimuovere un personaggio gay dalla serie. Era stata annunciata, a marzo, come una produzione drammatica in otto episodi che vedrà per protagonista la star Özge Özpirinçci. Invece il colosso dello streaming ha dovuto fare marcia indietro: ai produttori è stata infatti negata la licenza per proseguire le riprese, dopo che il governo turco ha scoperto l’esistenza di un personaggio gay all’interno della sceneggiatura.

If Only parla di una donna infelicemente sposata che torna indietro nel tempo nel momento in cui suo marito le fa la proposta di matrimonio. Secondo il Financial Times, il creatore della serie Ece Yörenç ha dichiarato al sito web del film turco Altyazi Fasikul: «A causa di un personaggio gay, il permesso di filmare la serie non è stato concesso e questo è molto spaventoso per il futuro».

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La risposta del governo turco e di Netflix

Il quotidiano economico ha allora chiesto un commento sulla vicenda al governo turco. Un portavoce del partito di Recep Tayyip Erdoğan ha riconosciuto che sono state sollevate preoccupazioni su If Only. Ma Netflix, anziché opporsi, ha deciso di abbandonare il progetto.

Un portavoce di Netflix non ha commentato direttamente la questione, ma ha dichiarato: «Netflix rimane profondamente impegnato con i nostri soci turchi. Siamo orgogliosi dell’incredibile talento con cui lavoriamo. Al momento abbiamo diversi originali turchi in produzione – con altri in arrivo – e non vediamo l’ora di condividere queste storie con i nostri membri in tutto il mondo».

In seguito alla cancellazione, lo showrunner Yörenç ha ritwittato una citazione del Ceo di Netflix Reed Hastings, che, in un’intervista del 2018 al quotidiano turco, aveva detto di non avere preoccupazioni sulla censura nel paese. «Siamo in Arabia Saudita. Siamo in Pakistan. Lì non ci sono problemi. Avremo problemi in Turchia? Non riesco a immaginarlo». Eppure.

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