Nuova Zelanda, la premier licenzia un ministro: aveva una relazione con una donna del suo staff. E lui si scusa

Quello del ministro Iain Lees-Galloway è solo l’ultimo di una serie di scandali che hanno riguardato la classe politica neozelandese

La premier della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern, ha licenziato il proprio ministro dell’immigrazione, Iain Lees-Galloway, dopo aver saputo, tramite il leader dell’opposizione, di una relazione di 12 mesi del ministro con una donna del suo staff. La premier Ardern, che guida il Partito laburista liberale, ha sottolineato di non voler esprimere alcun giudizio morale, ma che il ministro si è esposto alle accuse di usare impropriamente il potere derivante dal proprio ruolo, anche in virtù del fatto che aveva una supervisione delle relazioni sul posto di lavoro e della sicurezza.


Le scuse del ministro

Lees-Galloway, 41 anni, si è scusato, accettando la decisione della premier e annunciando di non voler cercare la rielezione alle imminenti elezioni generali, previste a settembre. «Ho agito in modo del tutto inappropriato nella mia posizione e non posso continuare come ministro», dice in una nota. La Ardern ha riferito di essere venuta a conoscenza delle accuse martedì pomeriggio e di averne discusso con Lees-Galloway la sera stessa. «Le sue azioni alla fine mi hanno portato a perdere la fiducia in lui come ministro», spiega la premier.


E non è la prima volta

Lo scandalo che ha coinvolto il ministro Lees-Galloway è solo l’ultimo, in Nuova Zelanda, di una serie di casi che hanno riguardato tutta la classe politica, dal governo alle opposizioni. Il giorno prima era stato il parlamentare dell’opposizione Andrew Falloon a finire sotto i riflettori e a dimettersi, dopo che era circolata la notizia del suo presunto invio di immagini sessuali, esplicite, a diverse donne tra cui una studentessa universitaria. Falloon si è dimesso senza entrare nel merito della vicenda, scusandosi per i propri errori.

In copertina EPA/Bianca De Marchi | Jacinda Ardern, premier neozelandese, a Sydney, Australia, 28 febbraio 2020.

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