MafiaCity «fa propaganda mafiosa», un deputato Pd vuol far chiudere il videogame «che corrompe i giovani»

Il videogioco «dà un’accezione positiva della “mafia” e del “padrino”. Cosa che da siciliano, cittadino italiano e da componente della Commissione parlamentare Antimafia non posso accettare», ha spiegato Micieli

Della correlazione tra comportamenti devianti e videogames si discute ormai da decenni, con le sempiterne fazioni di chi condanna certi videogiochi e di chi invece li assolve. Ma il videogame MafiaCity, molto sponsorizzato nelle ultime settimane sui social, ha letteralmente mandato su tutte le furie il deputato del Pd Carmelo Micieli, responsabile Sicurezza del partito.


«In queste ore sta girando molto sui social la pubblicità di uno schifoso videogame chiamato MafiaCity. Parliamo di un gioco al quale stanno partecipando milioni di ragazzini (la pagina Facebook ha abbondantemente superato 1 mln di Like!) che calandosi nei panni di un boss, tra saccheggi, occupazioni, pestaggi e omicidi puntano a fare diventare il proprio clan tra i più forti della “mafia italiana” e a ottenere il titolo di Capo dei Capi», ha detto il deputato.


Si tratta, secondo il deputato Pd, di «un subdolo strumento di propaganda mafiosa e di istigazione alle pratiche delinquenziali che dà un’accezione positiva della “mafia” e del “padrino”, e che rischia di corrompere le giovani generazioni. Cosa che da siciliano, cittadino italiano e da componente della Commissione parlamentare Antimafia non posso accettare – ha osservato -. Già da lunedì depositerò un’interrogazione parlamentare per accertare come sia possibile che gioco così immorale sia libero di circolare sui social italiani e ne chiederò immediatamente l’oscuramento», ha annunciato.

Foto Copertina: Facebook/Mafia City

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