Di questo passo il surriscaldamento globale è inevitabile. Lo studio: la temperatura della Terra salirà di 4 gradi in 50 anni

La ricerca pubblicata dalla rivista Reviews of Geophysics rivela che se le emissioni dovessero proseguire allo stesso ritmo, la temperatura globale aumenterebbe oltre i 2.3-4.5 gradi

Se l’attuale emissione di anidride carbonica continuasse allo stesso ritmo i danni al pianeta sarebbero irreversibili. La conferma arriva da uno studio pubblicato dalla rivista Reviews of Geophysics. Gli scienziati affermano che se le attività umane – come la combustione di petrolio, gas e carbone, insieme alla deforestazione – dovessero proseguire agli stessi livelli, la temperatura media globale della Terrà aumenterebbe molto probabilmente oltre i 2.3 e 4.5 gradi. Una stima che si avvicina alla prima fatta nel 1979 – in quello che è diventato noto come il report Charley – in cui il rischio di surriscaldamento del pianeta era compreso tra gli 1,5 e 4,5 gradi.


Un range che i ricercatori hanno accorciato, restringendo il campo. Gli scienziati hanno evidenziato come la temperatura della Terra è già di circa 1,2 gradi al di sopra della media dei livelli preindustriali (1850-1900) e che, se gli attuali livelli di emissioni non freneranno, il raddoppio dell’anidride carbonica nell’atmosfera potrebbe avvenire molto prima della fine di questo secolo.


Riscaldamento globale di 2 gradi superiore ai livelli pre-industriali

Lo studio presenta una probabilità del 95% di un raddoppio delle emissioni entro i prossimi 50 anni. Un rischio che comporterebbe un surriscaldamento globale maggiore di 2 gradi rispetto ai livelli pre-industriale. Una soglie oltre la quale il pianeta subirà conseguenze devastanti: l’innalzamento del livello del mare, le ondate di calore intollerabili e altri fenomeni meteorologici estremi con danni permanenti agli ecosistemi.

La ricerca – condotta da 25 studiosi – è il risultato di un lavoro di quattro anni sponsorizzato dal World Climate Research Program. Masahiro Watanabe, professore presso l’istituto di ricerca sull’atmosfera e sugli oceani dell’Università di Tokyo e autore del rapporto, ha affermato che determinare un intervallo di temperature accurato è di fondamentale importanza per gli sforzi internazionali per affrontare il riscaldamento globale, come l’accordo sul clima di Parigi, e per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Andrew Dessler, scienziato e professore esperto di studi sul clima presso la Texas A&M University, ha definito questo studio – in un commento al Washington Post – «un tour de force delle scienze climatiche». La ricerca «mette finalmente fine alle teorie scettiche sulla bassa sensibilità» del pianeta ai cambiamenti climatici.

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