Salvini, la furia il giorno dopo il voto su Open Arms: «Renzi cambia idea tre volte al giorno. Conte? Era d’accordo con me»

Il segretario della Lega, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno, sarà giudicato dal procura di Palermo che aveva aperto un fascicolo per sequestro di persona nel caso Open Arms

Un risveglio «tranquillo, ma un po’ incazzato», come l’ha definito lui stesso. Dopo che Palazzo Madama, il 30 luglio, con 149 senatori a favore e 141 i contrari ha autorizzato la Procura di Palermo a riprendere i lavori con il fascicolo aperto su Matteo Salvini nel caso Open Arms, il segretario della Lega era corso sulla Riviera romagnola per sciacquarsi le idee nelle acque del Papeete. Stamani, in onda su 7 Gold, il leader dell’opposizione ha parlato di «ingiustizia senza senso».


«Bloccare gli sbarchi, combattere gli scafisti, ridurre i morti, i dispersi, dimezzare gli arrivi di clandestini: non chiedevo una medaglia ma rischiare 15 anni di carcere per processo aggravato e continuato mi sembra una follia», ha aggiunto Salvini. Il quale si è preso la licenza di utilizzare espressioni grossolane: «Mi girano le palle. Io non ho mai ucciso o sequestrato nessuno, ho fatto quello che avevo promesso di fare agli italiani». In caso di condanna, la legge Severino potrebbe porre fine alla sua carriera politica.


«Corriere della Sera peggio del Fatto Quotidiano». E su Renzi: «Incoerente»

Salvini non si è detto particolarmente risentito per la scelta di Matteo Renzi e dei senatori di Italia Viva di votare per l’autorizzazione a procedere: «Renzi non mi cambia le giornate. Renzi cambia idea tre volte al giorno: dice che il processo è ingiusto e poi vota per il processo, ha detto che Bonafede non è un ministro all’altezza e poi ha votato a suo favore, ritiene che la Azzolina non sia adeguata al suo ruolo e poi la difende».

Così il leader della Lega, commentando il titolo di apertura del sito del Corriere della Sera, che lo definisce di “umore nero” dopo il voto di ieri a Palazzo Madama. «Io sono con mio figlio e quindi son felice. L’umore nero lo lascio al Corriere della Sera, che tra l’altro ormai è peggio del Fatto Quotidiano dal punto di vista dell’acrimonia, dell’odio e della scorrettezza. Ormai i giornali li leggo poco e niente ed evito il Tg1 e compagnia bella», ha aggiunto Salvini.

«C’era totale accordo con Conte»

Per il segretario del Carroccio il voto contro di lui del 30 luglio è stato meramente politico. «Se avessi voluto una vita tranquilla avrei fatto un altro mestiere. Ho fatto il ministro dell’Interno promettendo agli italiani che avrei fatto di tutto per combattere droga, mafia e immigrazione clandestina – ha dichiarato, sempre in onda su 7 Gold -. Questo comporta un processo? Chi se ne frega, andrò a processo. In quell’Aula dirò ‘signor giudice, ho difeso l’Italia e gli italiani».

E sulla scelta di bloccare i migranti sulla nave dell’ong spagnola, «era tutto concordato e condiviso. C’era – ha aggiunto – il totale accordo con il presidente del Consiglio», chiamando in causa direttamente Giuseppe Conte. «Il divieto ingresso nelle acque italiane di questa nave spagnola era a firma mia, del ministro dei Trasporti Toninelli e del ministro della Difesa Trenta». Il fascicolo sulla Open Arms torna adesso in Procura a Palermo: il procuratore Francesco Lo Voi dovrà chiedere il rinvio a giudizio dell’ex ministro, il gup fisserà l’udienza preliminare al termine della quale i pm potranno chiedere il processo o il proscioglimento dell’ex ministro.

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