Come perdersi tra le Lacrime di San Lorenzo anche in città: la diretta streaming del cielo
«Odio chi guarda il cielo solo la notte di San Lorenzo», cantava Jovanotti. È vero, il naso all’insù non lo si mette mai quanto si dovrebbe. Ma c’è un motivo per cui la notte del 10 agosto è diventata un appuntamento così, letteralmente, popolare: l’unico strumento che serve per godersi lo spettacolo delle meteore è l’occhio. Nessun macchinario costoso e nessuna familiarità con le leggi dell’astrofisica: solo una sedia comoda, una buona dose di attenzione e quanto basta di pazienza.
L’appuntamento di metà agosto con il cielo è ormai una ricorrenza solida tanto quanto il falò di Ferragosto. Con il passare degli anni, però, assistere alla magia delle Perseidi si è fatto sempre più arduo. L’inquinamento luminoso ha messo i bastoni tra le ruote a migliaia di desideri, oscurando la scia delle meteore che la Terra incrocia in quel particolare momento dell’anno. In ogni caso, non c’è da scoraggiarsi: uno sciame di stelle di pixel sta per materializzarsi sui led dei vostri smartphone. E il merito è tutto dell’astrofisico Gianluca Masi.
La diretta streaming delle stelle
Masi è il fondatore e responsabile scientifico del Virtual Telescope Project, un progetto che mira «a portare le stelle sulla Terra». Molto semplicemente, si tratta di una piattaforma web che, tra le altre cose, permette a chiunque di seguire gli appuntamenti astronomici più interessanti. Ogni anno, nel periodo di San Lorenzo, l’astrofisico va alla ricerca dei luoghi che più si addicono alla vista delle meteore. Quando li trova, organizza gli strumenti del mestiere e lascia che, anche chi vive nei quartieri più illuminati delle città, possa godersi lo spettacolo cosmico in diretta streaming.
«Il momento clou quest’anno si avrà tra l’11 e il 13 agosto», ha raccontato a Open. «Per questo abbiamo deciso di impostare la diretta nella notte tra l’11 e il 12, precisamente dalle 24 alle 2». I più attenti potranno osservare fino a 100 meteore per ora. La grande protagonista sarà, come sempre, la cometa periodica Swift-Tuttle: in questo preciso momento dell’anno, infatti, la Terra incrocia il cammino dell’astro chiomato, che lascia dietro di sé una polvere di grani facilmente visibili. A seconda di quanto è recente il suo passaggio – l’ultima volta era il 1992, e tornerà tra circa 100 anni – si potranno vedere più o meno stelle. Le Perseidi, appunto.
La telecamera sarà puntata dai monti Ernici, nella provincia di Frosinone, vicino a ciò che resta della Chiesa della Madonna della Neve. Un posto particolarmente caro all’astrofisico: «Nel 2018 mi trovavo a Castel Santa Maria, un frazione del Comune di Cascia che si trova a pochi passi dai ruderi di una chiesa del XV secolo, danneggiata dai sismi. Ho deciso di tornarci perché, con la diretta, vorrei contribuire a supportare il progetto di recupero dell’edificio. Così come guardiamo il cielo per cercare la bellezza celeste, ricordiamoci anche di preservare quella terrena».
In ogni caso, per chi volesse comunque provare l’esperienza “reale”, non tutto è perduto. «Se si è costretti a stare in città e si vuole comunque fare un tentativo, non si rinunci: possono esserci dei “bolidi – cioè meteore di elevata luminosità – visibili anche in contesti più illuminati». Quest’anno la Luna è all’ultimo quarto e «il suo bagliore un pochino ci metterà lo zampino». Ma Masi ha già espresso – con anticipo – il suo desiderio: fotografare un bolide sui monumenti di Roma.
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