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Chat integrate e documenti di identità per gli account: come stanno cambiando Instagram e Facebook

17 Agosto 2020 - 17:55 Valerio Berra
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Mentre continua l'avvicinamento di Menlo Park al modello della super app cinese We Chat, Instagram ha definito nuovi criteri di sicurezza per gli account che registrano attività sospette

Il progetto per l’unificazione delle chat ha fatto un passo in avanti, anche se in Beta. Secondo quanto rivelato dalla testata specializzata in tecnologia The Verge, con l’ultimo aggiornamento di Instagram alcuni utenti avrebbero sbloccato la chat del social anche per Facebook Messenger. Uno scenario confermato anche dal fatto che l’icona dei Direct Message di Instagram è stata sostituita in questi casi con il logo di Messenger. Un sistema di chat cross-social quindi, che mette in comunicazione le due piattaforme di Menlo Park. Nessuna sorpresa. Come ormai noto da diverso tempo, la piattaforma a cui Mark Zuckerberg sta guardando è WeChat, la super app cinese che funziona sia da programma di messaggistica che da social network, nonché da e-commerce.

INSTAGRAM | L’avviso che spiega come funziona il nuovo sistema di chat

L’obiettivo di Facebook quindi, dopo aver esteso questa prima forma di integrazione con le chat di Instagram, è quello di inglobare anche la chat di WhatsApp arrivata nel febbraio del 2020 a oltre 2 miliardi di utenti in (quasi) tutto il mondo.

E Instagram punta a stanare gli account falsi

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Non è la prima volta che se ne parla. Nell’ottobre 2019 il deputato Luigi Marattin (Italia Viva) aveva dichiarato su Twitter che avrebbe lavorato a una legge per obbligarlo chiunque apra un account social a registrare un documento di identità.

La proposta aveva aperto un dibattio polarizzato su due posizioni. Da una parte collegare ogni account social a un documento di identità permette di muoversi più in fretta in caso di reati commessi attraverso la rete (dalle minacce alla diffamazione). Dall’altra una decisione del genere, presa dal Governo, sarebbe stata un rischio per quella libertà di espressione che l’anonimato in rete ha sempre tutelato. Negli ultimi giorni sembra però che Instagram stessa si sia mossa proprio in questa direzione. Come spiegato da un post pubblicato sul blog ufficiale dell’azienda, dal 13 agosto il social network si riserva la possibilità di chiedere un documento di identità agli account che i suoi algoritmi (o i suoi mediatori) considerano fake. L’idea quindi è scovare i bot, quei profili che vengono governati da algoritmi per compiere azioni mirate. Instagram ha spiegato che questa misura riguarderà solo «una piccola parte» della community. Visto l’avvicinarsi delle elezioni Usa 2020, la scelta del social di inziare a chiedere un documento di identità potrebbe essere nata proprio per ripulire il dibattito sul web da quelle reti di bot protagoniste delle polemiche seguite alle elezioni del 2016.

Foto di copertina: FREEPIK | Photo created by natanaelginting

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