Adrenocromo, la fantomatica droga dei Poteri forti pedofili estratta dai bambini e le teorie sulla Covid-19

Tutta la verità sull’adrenocromo, la presunta droga dei poteri forti

È giunto il momento di spendere qualche riga per parlare di adrenocromo e dei presunti collegamenti col nuovo Coronavirus. Questa sostanza sembra aver goduto di una doppia vita: la prima di scarso successo in ambito scientifico, l’altra da diva indiscussa nella fiction.

Ma se stiamo a scriverne qui oggi, dipende dal fatto che esiste anche un terzo filone narrativo nel quale l’adrenocromo rinasce come teoria di complotto. La narrazione – come tante altre analoghe – non è nata da noi, ma proviene dagli Stati Uniti. I seguaci di Qanon ne sono i principali divulgatori.

Seguendo uno schema già noto, tale tesi trova l’appoggio di personaggi che usano il camice da medico per dare maggior autorevolezza alle proprie narrazioni. Spesso nei gruppi chiusi dei complottisti, elementi della cultura popolare come le leggende metropolitane, diventano l’unica lente con cui leggere le notizie provenienti dal mondo reale.

Lo stesso movimento Qanon molto probabilmente nasce sotto l’ispirazione del romanzo «Q» del collettivo Wu Ming, che allora si firmava Luther Blissett. Come in un romanzo di Umberto Eco, tutto questo è successo malgrado le reali intenzioni degli autori.

Dalle origini letterarie alle tesi di complotto

Tutto comincia col saggio «Le porte della percezione» di Aldous Huxley, del 1954. Il noto filosofo e scrittore inglese voleva semplicemente raccontare le sue esperienze psichedeliche, ottenute con la mescalina. L’autore descrive l’adrenocromo come una sostanza stupefacente, il nostro Organismo la produrrebbe naturalmente, e sarebbe legata in qualche modo con l’adrenalina. Come vedremo, in un certo senso Huxley non aveva tutti i torti.

Uno dei meme QAnon su Hillary Clinton e l’adrenocromo.

Una sostanza simile a quella descritta dal filosofo appare anche nel romanzo a cui si ispirerà l’omonimo capolavoro di Stanley Kubrick, «Arancia meccanica». Poi è la volta del romanzo di Hunter S. Thompson «Paura e delirio a Las Vegas» e la trasposizione cinematografica di Terry Gilliam nel 1998, dove il Regista dà alla sostanza connotazioni fantasiose.

Uno dei meme QAnon sull’adrenocromo.

Tutto finisce per mescolarsi con altre tesi di complotto che vedono l’establishment progressista americano coinvolto in un racket globale, dove tutti i bambini scomparsi diventano vittime di una rete di pedofili (vedasi la bufala del Pizzagate), la quale verrebbe coperta ad alti livelli, e condita da rituali satanici, che fanno assonanza con quanto si raccontava dei massoni e degli ebrei, in tempi che ci auguriamo non tornino più.

Uno dei meme QAnon su Hillary Clinton e l’adrenocromo.

Difficile trovare il bandolo di questa intricata matassa, considerando che tutto fa brodo quando si cercano elementi che avvalorino la propria idea del mondo. Così l’estrema destra americana finisce per accogliere questi ambienti, e lo stesso Donald Trump strizza l’occhio agli «attivisti» di Qanon, divenendo una sorta di loro supereroe.

Stando alle narrazioni tipiche di questa frangia complottista, l’adrenocromo sarebbe piuttosto popolare nelle élite americane, in special modo quelle poco discrete di Hollywood. Come si spiega allora che nessun ricercatore, dagli anni ’50 a oggi, sia mai riuscito a dimostrarne gli effetti psichedelici?

Come ogni complottismo che si rispetti, tutto viene chiuso alla confutazione: chi prova a renderlo noto muore o viene screditato; a eccezione di quelli che ne parlano nel Web, evidentemente. 

Adrenocromo e Coronavirus

Cosa c’entra tutto questo col SARS-CoV2 e la Covid-19? Anche qui niente di nuovo sotto al Sole. Ogni narrazione precedente viene sistematicamente riadattata, per avere qualcosa da dire riguardo alla nuova emergenza globale, che come tale deve essere pilotata da un comitato «mondialista» di «grandi vecchi».

Lo abbiamo visto nelle narrazioni NoVax; negli ambienti esoteristi e delle Medicine alternative; lo vediamo oggi nel movimento Qanon. Così, salta fuori che questo Coronavirus non sarebbe originato mediante spillover dai beta-Coronavirus dei pipistrelli alle persone. Avrebbe invece origine da una partita tagliata male di adrenocromo.

Per ironia della sorte, una volta che una suggestione si instilla nella mente dei complottisti, questa sembra comportarsi anch’essa come una droga, e l’intelletto non è in grado di distinguerla dal mondo reale. Come è potuto succedere?

Cos’è davvero l’adrenocromo

Il nostro Sistema nervoso produce davvero naturalmente delle sostanze simili alle droghe, infatti queste funzionano proprio perché riescono a ingannare il nostro cervello, confondendosi con le sostanze psicoattive endogene, che produciamo naturalmente. Pensiamo per esempio agli endo-cannabinoidi, che il nostro cervello non sa distinguere dal THC della cannabis.

Ad ogni modo, anche se non corrisponde alla finzione letteraria, qualcosa chiamato adrenocromo esiste davvero. È un composto che si origina dall’ossidazione dell’adrenalina. Può prodursi anche nelle soluzioni in vitro con appositi agenti ossidanti, ma i suoi usi non riguardano direttamente gli effetti psichedelici.

Noto con la formula «C9H9NO3», questo composto viene prodotto naturalmente dal nostro corpo quando ci troviamo in situazioni di particolare stress, a seguito del rilascio di adrenalina, che poi degrada in adrenocromo, dopo aver svolto la sua funzione. Visto che i pazienti schizofrenici – secondo alcune narrazioni – sembravano non presentare tracce di adrenocromo, si è pensato di usare tale sostanza nel loro trattamento, ma con scarsi risultati. Il problema infatti è che anche l’adrenocromo degrada ben presto, e per questo tutt’oggi non sarebbe possibile usarlo nemmeno per scopi clinici.

Casualmente chi sosteneva questa Adrenochrome Hypothesis suggeriva anche l’uso di megadosi di vitamina C. Tra questi troviamo soprattutto lo psichiatra Abram Hoffer, noto per aver sostenuto anche l’uso di LSD per il trattamento dell’alcolismo. Hoffer fu sostenitore della «psichiatria ortomolecolare», grosso modo una branca della «terapia ortomolecolare»; in sostanza una Medicina alternativa priva di un concreto fondamento scientifico.

Anche le ipotesi di una sua produzione industriale per farne una droga psichedelica non trovano riscontro, se non nei romanzi e nel cinema. Piccole dosi vengono studiate per scopi di ricerca, ed è difficile pensare che se ne possa tirare fuori un business della droga.

L’adrenocromo nella letteratura scientifica

Nel 2002 John Smythies firma una review apparsa su Neurotoxicity Research di una quindicina di studi (ne esistono ancora pochissimi), dove l’adrenocromo viene considerato per gli studi sulla schizofrenia. L’autore suggerisce l’importanza di effettuare ulteriori studi in merito, ma non ha trovato niente che possa accertare le tesi di Hoffer, tanto meno emerge un possibile uso psichedelico.

L’osservazione dell’adrenocromo in alcuni contesti sperimentali si sarebbe nel frattempo rivelato fallace, come per esempio nella misurazione delle «specie reattive dell’ossigeno», nello studio dello stress ossidativo e dei radicali liberi.

In un articolo del 2014 di Christine L. Miller, apparso nella rubrica Short Communication della rivista European Neuropsychopharmacology, si suggerisce una funzione di appoggio dell’adrenocromo, assieme ad altre sostanze, nell’utilizzo di farmaci antipsicotici. Nelle conclusioni non troviamo considerazioni rilevanti, che possano farci pensare a un uso di tale sostanza come descritta dai complottisti. 

Nella letteratura scientifica troviamo anche qualche riferimento all’adrenocromo nell’ambito degli studi sulla DMT (dimetiltriptamina), un alcaloide dagli effetti simili all’acido lisergico, meglio noto come LSD. Anche in questo caso non viene dimostrato alcun effetto stupefacente diretto dell’adrenocromo, o la possibilità di produrlo in larga scala per «scopi dilettevoli».

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