Catturato Johnny “lo zingaro” in Sardegna. Era in un casolare con i capelli tinti per rendersi irriconoscibile: «Fuggito per amore»

Quando è stato bloccato, era solo, disarmato e non ha opposto resistenza. Poi ha aggiunto: «Ho fatto una grossa fesseria». Aveva tentato di camuffarsi tingendosi i capelli biondo platino. Era già evaso sette volte

Tutti lo conoscono come Johnny “lo zingaro”, all’anagrafe è, invece, Giuseppe Mastini: 63 anni, è stato rintracciato e arrestato dalla polizia in Sardegna. Mastini era scappato dal carcere di massima sicurezza di Bancali, a Sassari, dopo un permesso premio di dieci giorni lo scorso 5 settembre. Accusato di tre omicidi, era in carcere da anni ma era evaso già sette volte. Il primo omicidio di Mastini risale agli anni ’70. È stato protagonista di furti, rapine, sequestri e ancora di un altro omicidio, quello della guardia giurata Michele Giraldi. È stato coinvolto anche nell’inchiesta sulla morte dello scrittore Pier Paolo Pasolini, avvenuta nel 1975.


POLIZIA | L’arresto di Johnny “lo zingaro”

«Ho fatto una grossa fesseria»

Catturato stamattina, 15 settembre, con la collaborazione della polizia Penitenziaria nelle campagne in provincia di Sassari, il latitante era nascosto in un casale – nelle campagne di Taniga, tra Sassari e Sorso – di proprietà di un uomo con qualche piccolo precedente, che adesso rischia l’accusa di favoreggiamento. Potrebbe essere stato lui a far sparire Johnny “lo zingaro” poco dopo aver firmato in Questura. Agli agenti, al momento dell’arresto, il latitante avrebbe detto: «Sono fuggito per amore, si fugge sempre per amore». Quando è stato bloccato, tra l’altro, era solo, disarmato e non ha opposto resistenza. Poi ha aggiunto: «Ho fatto una grossa fesseria». Aveva tentato di camuffarsi tingendosi i capelli biondo platino.


La compagna fermata dalla polizia di frontiera

La compagna non era con lui al momento dell’arresto: i due erano rimasti in contatto al telefono. Ed emerge un nuovo dettaglio: quel sabato 5 settembre, quando Johnny “lo zingaro” aveva fatto perdere le tracce, la sua compagna era stata fermata dalla polizia di frontiera mentre si imbarcava da Olbia per lasciare la Sardegna. Gli investigatori hanno subito ipotizzato che l’uomo si trovasse ancora sull’isola e che potesse contare – per nascondersi – sull’appoggio di qualche vecchia conoscenza tra le sbarre o di amicizie maturate nel tempo. Così sono arrivati alla zona in cui oggi è stato braccato dagli agenti.

Foto in copertina: POLIZIA/ANSA

Leggi anche: