TikTok, Pechino: «Dagli Usa bullismo e intimidazioni». La contromossa della Cina: al via limitazioni a società estere

Dalla pandemia a Huawei. Il divieto sulle due app cinesi ha aperto un nuovo capitolo nella rivalità tra le due superpotenze

Meno di 24 ore dal bando degli Stati Uniti su TikTok e We Chat la Cina ha detto di essere pronta ad adottare contromisure dopo aver accusato gli Usa di bullismo. «La Cina esorta gli Stati Uniti ad abbandonare il bullismo e a cessare le sue azioni illecite», afferma il ministero del Commercio cinese.


«Se gli Stati Uniti insisteranno su questa strada, la Cina adotterà le misure necessarie a salvaguardare risolutamente i diritti e gli interessi legittimi delle società cinesi», ha proseguito il ministero. Queste misure riguardano un meccanismo che consentirà di limitare le attività delle società esterne, in particole di quelle che «minano la sovranità nazionale della Cina e i suoi interessi di sicurezza e sviluppo». Le attività considerate inaffidabili saranno passibili di multe, restrizioni sulle attività o sull’ingresso di attrezzature e personale in Cina.


La mossa di Pechino segue dunque le orme di quanto deciso ieri dal dipartimento del commercio americano che con il bando di TikTok ha detto di voler «proteggere i cittadini americani dal Partito comunista cinese». E così il governo cinese risponde a quelle che considera intimidazioni. La rivalità tra le due superpotenze è andata intensificandosi negli ultimi mesi, complice la pandemia da Covid19. Ma i rapporti erano già tesi dalla fine del 2019, per l’accordo sui dazi e i problemi con il colosso della tecnologia cinese Huawei.

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