Il bracciante picchiato dal caporale ad Aprilia: «Uno dei ventimila trattati così ogni giorno» – Il video

di Redazione

Un giovane di origine indiana chiede di essere pagato per il suo lavoro. Ma viene incolpato di non aver fatto crescere bene le piante e quando minaccia di rivolgersi ai carabinieri riceve un pugno in testa

Il sindacato dei lavoratori agricoli Uila denuncia con un video choc la violenza subita da un bracciante di origine indiana nelle campagne laziali di Aprilia, in provincia di Latina. La vittima è riuscita a documentare l’episodio, che risale ai primi di settembre, con il suo cellulare.


Basta poco a scatenare la violenza padronale. Il bracciante chiede soltanto di riscuotere il compenso concordato per il lavoro svolto: 200 euro. Ma il datore lo incolpa di non aver fatto crescere bene le piante e per questo gli addebita il costo dei semi. Gli dà soltanto 80 euro, tra l’altro in contanti, e per giunta lo accusa di «rubare da due anni».


Il bracciante a quel punto insiste per avere il compenso pattuito e quando minaccia di rivolgersi ai carabinieri riceve un pugno in testa. È costretto ad andare al pronto soccorso, dove gli viene data una prognosi di sette giorni. Uscito dall’ospedale, denuncia il datore di lavoro attraverso il sindacato.

Il segretario della Uila di Latina, Giorgio Carra, ricorda come nella provincia laziale siano impiegati almeno 20 mila lavoratori agricoli, due terzi dei quali di nazionalità straniera, spesso costretti a subire soprusi che restano impuniti. Quindi l’appello: «L’ispettorato del Lavoro deve cambiare passo».

Video: Sindacato Uila

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