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Coronavirus, in Grecia chiudono bar e ristoranti: lockdown parziale dal 2 novembre. Regno Unito, Johnson verso la chiusura nazionale

31 Ottobre 2020 - 11:50 Redazione
Da martedì in Grecia chiudono le attività della ristorazione, a partire dalle grandi città. Nel Regno Unito gli scienziati avrebbero convinto Boris Johnson a imporre un lockdown di almeno due settimane

Grecia

EPA/YANNIS KOLESIDIS | Il premier greco Kyriakos Mitsotakis

Aumenta il numero di Paesi europei che tornano a introdurre nuove restrizioni con l’arrivo della seconda ondata di contagi di Coronavirus. La Grecia si prepara a un parziale lockdown, come ha annunciato il premier Kyriakos Mitsotakis. Da martedì 2 novembre bar, ristoranti e tutte le attività della ristorazione di Atene e nella grandi città dovranno restare chiuse. Sull’intero territorio nazionale scatta anche il coprifuoco notturno dalla mezzanotte alle 5 del mattino. «Non è un blocco totale come la primavera scorsa – ha chiarito il premier Mitsotakis – ma dobbiamo agire adesso, prima che le unità di terapia intensiva vengano sopraffatte». In Grecia dall’inizio della pandemia sono stati registrati 37.196 contagi, 1.686 nelle ultime 24 ore, mentre i morti sono stati 620, 5 ieri, secondo i dati della Johns Hopkins University.

Italia

 

ANSA/ MATTEO CORNER | Visita dell’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, all’Opera Cardinal Ferrari il giorno di Ferragosto, Milano, 15 agosto 2020

L’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, è risultato positivo al Coronavirus. A dare la notizia è l’Arcidiocesi, che comunica la sua messa in quarantena come da protocollo: «L’Arcivescovo non presenta alcuna sintomatologia – si legge in una nota -. Sono stati avviati gli accertamenti previsti per il tracciamento e le verifiche dei contatti». Nei prossimi giorni le principali celebrazioni che avrebbe dovuto presiedere non saranno comunque annullate, e Delpini verrà sostituito dai suoi Vicari. «Gli altri appuntamenti pubblici – scrivono dall’Arcidiocesi – previsti in agenda per il periodo di quarantena sono invece rinviati».

Regno Unito

 

EPA/Simon Dawson | Il premier britannico Boris Jonhnson

Il governo del Regno Unito dovrebbe annunciare un lockdown nazionale per tutta l’Inghilterra all’inizio della prossima settimana, secondo quanto riporta il Guardian. Da giorni gli esperti consigliavano al premier Boris Johnson di imporre una chiusura di due settimane, ma con l’indice Rt risalito a 1,5 il governo potrebbe valutare il blocco nazionale per un periodo più lungo. Decisiva l’ultima riunione tra Johnson e gli scienziati del Gruppo scientifico per le emergenze (Sage), durante la quale gli scienziati hanno dimostrato quanto il Coronavirus stia ormai circolando ad ampio raggio nel Paese, con un un aumento della velocità di diffusione con l’arrivo dell’inverno di quattro volte superiore rispetto allo scenario peggiore ipotizzato dagli stessi scienziati nei mesi scorsi.

Il rischio secondo gli esperti è che il Regno Unito arrivi a registrare altri 85 mila morti, dopo averne già rivelati oltre 46 mila dall’inizio della pandemia. Nelle ultime 24 ore, i nuovi casi sono stati 24.405, mentre i morti sono stati 274. Ad allarmare sono soprattutto gli ospedali, dove i ricoveri totali per Covid sono arrivati a 10.708, di cui 975 in terapia intensiva. Sarà un weekend di riunioni febbrili per il governo britannico, con un confronto già previsto tra Johnson e il ministro dell’Economia, Rishi Sunak, per valutare nuove misure restrittive e le ripercussioni che queste avranno sul sistema economico del Paese, già in affanno dopo la prima ondata e in fibrillazione per la formalizzazione della Brexit entro la fine dell’anno.

Spagna

 

TWITTER | La polizia catalana durante gli scontri con i manifestanti a Barcellona

Scontri e violenze a Barcellona ieri 30 ottobre durante le proteste per le nuove misure anti-Covid che hanno imposto il coprifuoco e il divieto di lasciare la città per il weekend. Come spesso già accaduto in Italia nei giorni scorsi, a Barcellona era stata organizzata una manifestazione pacifica alla quale stavano partecipando almeno 700 persone. Ma secondo la polizia, circa 50 persone si sono poi separate dal corteo e hanno cominciato a lanciare mattoni e bombe carta contro la polizia, con diversi saccheggi ai negozi e danneggiamenti contro le auto della polizia. 12 persone sono state arrestate, mentre sono almeno una cinquantina gli agenti rimasti feriti.

 

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