Migranti, la polizia croata ferma gli eurodeputati al confine: «Ci impediscono di vedere i campi profughi». Poi la Farnesina sblocca la situazione

Le testimonianze degli europarlamentari: «Una decina di agenti ha formato una barriera umana impedendoci di procedere. La polizia ha probabilmente qualcosa da nascondere sulle condizioni dei richiedenti asilo»

La Croazia ha bloccato i controlli europei sulla rotta balcanica. Alcuni eurodeputati italiani, esponenti del Partito democratico e della coalizione Socialisti e Democratici (S&D), sono arrivati al confine tra la Bosnia e la Croazia per verificare la situazione dei migranti e dei richiedenti asilo, diventata ancora più critica durante l’inverno. Ma un posto di blocco della polizia ha impedito a esponenti delle istituzioni europee di fare un controllo sul territorio dell’Unione, come denunciano gli stessi europarlamentari.


L’intervento della Farnesina

A qualche ora di distanza dai fatti, la Farnesina ha fatto sapere di essersi attivata tramite le ambasciate di Zagabria e Sarajevo per sbloccare la situazione: «Sono state superate le difficoltà inizialmente incontrate – hanno scritto dal Ministero in una nota – e gli eurodeputati sono ora a Bihac, in Bosnia. Qui, assistiti dall’ambasciatore Minasi, hanno già avuto un briefing sulla situazione dei migranti con l’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim) ed alcune Ong attive sul campo».


La vicenda

«Siamo a poche centinaia di metri dal confine con la Bosnia, ma la polizia ci sta impedendo di proseguire con un posto di blocco improvvisato», ha testimoniato Brando Banifei, capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, e che da ieri, 29 gennaio, è nei Balcani per la missione che durerà fino al 1° febbraio. Con lui ci sono anche Pietro Bartolo e i colleghi Alessandra Moretti, Pierfrancesco Majorino: «Poter ispezionare è un nostro diritto e dovere. Vogliamo arrivare al confine».

«Volevamo andare a ispezionare il confine tra la Croazia e la Bosnia senza oltrepassarlo, ma ci è stato impedito», testimoniano gli europarlamentari in diversi video. «Ci siamo impegnati con la polizia a non oltrepassare la frontiera ma volevamo percorrere l’ultimo pezzetto di Croazia, questo però non è stato possibile perché una decina di agenti hanno formato una barriera umana impedendoci di fatto di procedere».

«La polizia – aggiungono – ha probabilmente qualcosa da nascondere, se siamo stati trattati così noi, figuriamoci come potrebbero essere trattati i migranti e i potenziali richiedenti asilo». Anche Nicola Zingaretti, segretario del Pd, ha condannato con un post sui social quanto accaduto: «Gravissimo che la polizia croata abbia bloccato la missione degli eurodeputati Pd verso la Bosnia per ispezionare campi profughi. C’è una situazione intollerabile che va risolta, governo e Ue si attivino».

Sassoli: «Stupore per quanto sta accadendo»

Anche il presidente del Parlamento europeo David Sassoli è intervenuto su quanto accaduto: «Stupore per i limiti di movimento ai deputati del Parlamento europeo a cui è stato impedito di raggiungere il confine tra Croazia e Bosnia», ha scritto su Twitter. «Auspichiamo sempre una collaborazione amichevole. Chiediamo che le richieste vengano esaudite».

Immagine di copertina: EPA/FEHIM DEMIR

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