Il Parlamento europeo revoca l’immunità a Puigdemont. Ora Madrid potrà richiedere l’estradizione

Stessa decisione per gli altri due eurodeputati catalani Toni Comin e Clara Ponsati. I mandati d’arresto della Corte suprema di Madrid erano stati sospesi a gennaio 2020

Il Parlamento europeo ha revocato l’immunità all’europarlamentare Carles Puigdemont, ex presidente della Catalogna che la Spagna vuole processare per i fatti dell’1 ottobre 2017 – quando, cioè, i catalani furono chiamati a votare per un referendum sull’indipendenza della regione. Revocata anche a Toni Comin e Clara Ponsati, pure loro protagonisti politici di quei giorni ed eletti eurodeputati nel 2019. La votazione si era svolta ieri, 8 marzo, ma i risultati sono stati resi pubblici solo oggi. I sì per la revoca a Puigdemont sono stati 400, 248 i no e 45 gli astenuti. Numeri simili per Ponsati e Comin: 404 sì, 247 no e 42 astenuti. La commissione giuridica del Parlamento Europeo (JURI) di Strasburgo aveva già espresso il suo sì lo scorso febbraio: l’ulteriore passo di oggi apre la strada a un nuovo esame da parte della giustizia belga (dove vivono Puidgemont e Comin) in merito alle richieste di estradizione emesse dalla Spagna. Ponsati invece, vive in Scozia: anche qui era stata sospesa la decisione in attesa degli sviluppi al Parlamento Ue.


Le procedure di estradizione, avviate dopo i mandati di arresto emessi dal magistrato della Corte suprema Pablo Llarena, erano state sospese a inizio 2020, quando ai politici era stato riconosciuto il loro status di eurodeputati. La strada per il loro arresto, comunque, non sarà così in discesa come vorrebbe Madrid: i tre hanno annunciato che faranno ricorso davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea per presunte irregolarità nel voto di ieri.


«I problemi della Catalogna si risolvono in Spagna, non in Europa», ha commentato la ministra degli Esteri spagnola Arancha González Laya. «È la linea adottata dal governo spagnolo – ha aggiunto – quella di tendere la mano alle forze politiche catalane per trovare una soluzione attraverso il dialogo e la negoziazione».

Immagine di copertina: EPA/STEPHANIE LECOCQ

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