Sempre meno under 35 e con gli stipendi tra i più bassi d’Europa: l’identikit dei docenti italiani nel report di Eurydice

Non è incoraggiante il dato sulla preparazione: la percentuale di formazione professionale degli insegnanti nel nostro Paese è dell’8%, pari a quella del Montenegro. La rete europea di informazione sull’istruzione analizza la condizione degli insegnanti in Europa negli ultimi 10 anni

Tra gli stipendi più bassi d’Europa e con un’alta percentuale di contratti a tempo determinato. La condizione attuale dei docenti italiani viene descritta dall’ultimo rapporto pubblicato da Eurydice. Il documento fotografa e analizza i dati sulla professione in tutti gli Stati membri negli ultimi 10 anni. L’Italia appare come uno dei Paesi in grado di offrire agli insegnanti uno stipendio tra più modesti in assoluto, con un aumento minimo nell’ultima decade.


Dalla descrizione di Eurydice i docenti italiani devono lavorare 35 anni prima di raggiungere lo stipendio massimo, che è circa il 50% in più dello stipendio iniziale. Solo in Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Austria, Finlandia e Inghilterra, la percentuale di insegnanti soddisfatti o molto soddisfatti del loro stipendio è superiore al valore medio Ue del 38%. Con la Danimarca che fa da Paese leader con quasi il 70% dei docenti soddisfatti della retribuzione garantita.


Sempre meno giovani

Oltre al basso stipendio, gli insegnanti italiani registrano un’alta percentuale di contratti a tempo determinato pari al 32%. Più della metà della categoria andrà poi in pensione nei prossimi 15 anni e solo il 6,4% ha un’età inferiore ai 35 anni. Una condizione migliore solo a Grecia e Portogallo che riescono a fare peggio con il 4,6% e il 3,4% di under 35. «L’invecchiamento della popolazione insegnante coesiste sia con carenze che con eccessi di offerta», si legge nel rapporto, «rendendo il quadro generale ancora più complesso e richiedendo una risposta politica ancora più mirata». La carenza di insegnanti non è un problema nuovo ma secondo quanto registrano i ricercatori della rete europea negli ultimi anni sembra essere peggiorato. «Una condizione che riguarda ben 35 sistemi educativi in Europa. Solo in tre Stati (Cipro, Irlanda del Nord e Turchia) l’eccesso di offerta è la principale problematica» spiega il report.

Poco preparati

Non incoraggia neanche il dato sulla preparazione: la percentuale di formazione professionale degli insegnanti nel nostro Paese è dell’8%, pari a quella del Montenegro. Una cifra che preoccupa, soprattutto se confrontata con la media del 50% rilevata in Paesi come Belgio, Irlanda e Malta.

Il dato positivo sul benessere

Tra i dati al ribasso del rapporto Eurydice spicca però una nota positiva che riguarda il benessere sul lavoro. Gli insegnanti italiani, interrogati dalla rete europea di informazione sull’istruzione, hanno riferito di un livello di stress a lavoro inferiore alla media europea. Il 28,9% di loro dichiara di sperimentare abbastanza stress sul lavoro contro il 46,8% della media registrata in Europa.

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