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Ozonoterapia per curare la Covid-19? Mancano sufficienti evidenze su sicurezza ed efficacia

09 Aprile 2021 - 14:44 Juanne Pili
Ecco perché al momento non esistono abbastanza prove a favore dei trattamenti a base di ozono come antivirali

Diverse testate hanno riportato la notizia di una prova in corso in 15 diversi ospedali italiani: al centro, un trattamento anti Covid che prevede l’esposizione dei pazienti a una «terapia ossigeno-ozono immunocentrica». Si parla anche di una sperimentazione, con 100 pazienti, trattati contemporaneamente con altre terapie standard. Secondo quanto raccontato, l’ozonoterapia avrebbe portato a guarigione il 98% dei pazienti. Solo due di questi sarebbero invece morti, perché anziani, inoltre avrebbero ricevuto il trattamento troppo tardi. Funziona davvero? Sembrerebbe di no, ecco cosa dicono i dati.

Per chi ha fretta

  • Il presente articolo non esprime giudizi personali su chi promuove l’ozonoterapia;
  • La nostra analisi non esclude che in futuro studi definitivi possano riscontrare una qualche efficacia della ozonoterapia in funzione anti-virale;
  • Stando alle fonti da noi analizzate non risulta dimostrata l’efficacia dell’ozonoterapia nei pazienti Covid-19;
  • Alcune fonti autorevoli riconoscono le proprietà dell’ozono per sanificare gli ambienti;
  • Al momento l’ozono di per sé non può essere considerato del tutto sicuro se lo si vuole somministrare a dei pazienti.

Analisi

Abbiamo trovato effettivamente uno studio interessante, pubblicato nell’agosto 2020. Il paper parla però di un gruppo di 50 pazienti. Inoltre i ricercatori trattano di una efficacia «potenziale» della terapia. 

«Abbiamo studiato l’effetto terapeutico di 4 cicli di O2-O3 in 50 ospedalizzati-Covid – continuano gli autori – 19 soggetti affetti da sindrome respiratoria acuta (ARDS), di età superiore ai 60 anni, tutti maschi e sottoposti a ventilazione meccanica non invasiva in terapia intensiva».

I 50 soggetti rientrano in un gruppo di 78 pazienti candidabili.

«Il trattamento con O2-O3 è stato incluso nella terapia di routine di consenso per COVID-19», spiegano i ricercatori.

Dobbiamo quindi porci almeno due domande e controllare se otteniamo risposta nello studio:

  • 1) i ricercatori considerano anche un gruppo di controllo con le sole cure standard?;
  • 2) i ricercatori sono riusciti a distinguere con criterio rilevanti benefici della terapia rispetto a quella riconosciuta valida?

Il gruppo studiato è troppo piccolo per poter dedurre differenze significative, rispetto a quanto ci si aspetterebbe coi soli trattamenti standard.

«Siamo consapevoli che ulteriori studi su un collettivo più ampio sono richiesti per confermare la nostra ipotesi», ammettono i ricercatori nella conclusione.

L’ozono è efficace e sicuro contro la Covid-19? 

Cercando ulteriori informazioni in rete incappiamo in diverse affermazioni controverse. Chi promuove la ozonoterapia vanta presunte proprietà antibatteriche e antivirali dell’ozono, oltre a una presunta assenza di eventi avversi. Il tutto sarebbe dimostrato da altri studi, i quali sono però del tutto preliminari:

«L’efficacia dell’ozono è già stata verificata scientificamente e quando siamo partiti con il protocollo abbiamo avuto il via libera dell’Iis [forse l’autore intendeva scrivere ISS?] (non è passato dall’Aifa perché non è un farmaco). Ora bisogna verificarla ancora di più in modo coordinato».

«Privo di controindicazioni perché il sangue è quello del paziente e l’ossigeno è ossigeno. Lo può fare anche l’ammalato di pluripatologie, a qualsiasi età. Nei nostri protocolli abbiamo trattato pazienti fino a 82, 83 anni».

L’ozonoterapia in America

Secondo i colleghi americani di Snopes, si tratterebbe di una «cura» piuttosto dubbia. L’ente regolatore dei farmaci americano (FDA) aveva già bocciato la terapia. L’ozono, oltre a essere tossico, non ha mai dimostrato efficacia contro la Covid, né come cura a se stante, né come supporto ad altre terapie. 

Negli Stati Uniti l’ozonoterapia sembra orfana di sufficienti studi revisionati da esperti (peer review). Il Dipartimento di giustizia americano ha preso seri provvedimenti contro chi ne promuove i presunti benefici anti-Covid.  

«La FDA considera l’ozono come “un gas tossico di cui non è nota alcuna applicazione medica utile in terapia specifica, aggiuntiva o preventiva”, osservando che, “affinché l’ozono sia efficace come germicida, deve essere presente in una concentrazione lontana maggiore di quello che può essere tranquillamente tollerato dall’uomo e dagli animali. ” – continua Snopes – Tutto questo per dire che Shallenberger potrebbe non essere la migliore fonte di informazioni imparziali sull’efficacia del trattamento con ozono nei casi COVID-19. Poiché sostiene che la pandemia sia finita a settembre, probabilmente non è nemmeno una grande fonte di informazioni sul COVID-19 in generale».

L’ozonoterapia in Italia

Qualche assessore regionale alla Sanità si impegna ancora a implementare la terapia, almeno come supporto a quelle standard. Nondimeno, resta il fatto che Aifa non riconosce l’efficacia e sicurezza dell’ozonoterapia. Un responso simile sembra venire anche dall’Istituto superiore di sanità (ISS). Leggiamo per esempio, cosa risulta dal report del gruppo di lavoro ISS-INAIL del 23 luglio 2020 a proposito della ozonoterapia:  

«Da un punto di vista normativo, attualmente in Italia l’ozono può essere commercializzato ed usato esclusivamente come sanificante; per l’eventuale uso come disinfettante vale a dire come prodotto specificamente atto a combattere (ridurre, eliminare, rendere innocui) i microorganismi occorre attendere il completamento della valutazione a livello europeo ai sensi del Regolamento (UE) 528/2012 (BPR) sui biocidi».

«Un effetto benefico in pazienti affetti da COVID-19 è pure teoricamente possibile. Tuttavia, in attesa di disporre di evidenze derivanti da studi clinici, è opportuno richiamare che è difficile prevedere l’effetto complessivo del trattamento, specialmente nel caso di pazienti in condizioni clinicamente gravi, soprattutto considerando la tossicità e il potenziale ossidante dell’ozono».

Ancora troppi dubbi su sicurezza ed efficacia

Il 20 novembre 2020 Quotidiano Sanità riporta le affermazioni della sottosegretaria del Ministero della Salute Sandra Zampa, durante un’interrogazione alla Commissione Affari Sociali, chiarendo meglio il senso del report dell’ISS. Esaminiamo alcuni passaggi, dove si evincono i maggiori dubbi su efficacia e sicurezza (il grassetto è nostro):

«L’Istituto rammenta che l’osservazione di un gruppo di pazienti trattati, in assenza di un braccio di controllo, non può mai essere considerata conclusiva, e tale limite è ancora più grave in una condizione, come il COVID-19, per la quale le conoscenze cliniche sono ancora limitate».

«Quanto l’attività antivirale dell’ozono sia realmente osservabile in vivo, tuttavia, rimane da definire, sia perché – su base teorica – l’induzione di uno stress ossidativo transitorio e l’iniziale rilascio di citochine potrebbero perfino stimolare la riproduzione virale, contrapponendosi all’eventuale effetto virucida diretto (Bocci et al., 1998), sia perché le proprietà antiossidanti endogene proteggono di fatto l’integrità delle particelle virali (Martinez-Sanchez et al., 2020)».

«Sebbene la maggior parte di tali meccanismi possa teoricamente esitare in un effetto benefico in pazienti affetti da COVID-19, al momento (come per la maggior parte degli altri trattamenti proposti) mancano ancora delle dimostrazioni dirette ottenute in studi controllati».

«Sembra che l’ozonoterapia tramite autoemoinfusione maggiore sia attualmente utilizzata presso alcuni centri clinici italiani per il trattamento di pazienti con infezione da SARS-CoV-2. Per quanto a nostra conoscenza, tuttavia, i risultati di questi trattamenti non sono stati ancora pubblicati».

«Il dosaggio e la durata del trattamento nelle varie indicazioni devono inoltre essere definiti opportunamente con studi clinici dose-risposta. Infine, alcuni degli effetti esercitati dall’ozono (es. la sua capacità di rilasciare citochine pro-infiammatorie) impongono un’ovvia cautela per l’uso nella condizione clinica in oggetto».

Secondo la FAQ contro le fake news sulla Covid-19 del Ministero della Salute, vi sarebbero seri dubbi anche sulle proprietà disinfettanti dell’ozono. Resta valido solo per la sanificazione degli ambienti:

«Le sue proprietà, note in letteratura scientifica e già applicate in alcuni settori, non sono al momento sufficienti a garantirne l’adeguatezza dello specifico uso tecnologico come disinfettante, in quanto deve essere sottoposto a prove di efficacia e di sicurezza (potenziali effetti collaterali da scorretto uso o concentrazione inappropriata).

«Rimane la possibilità di un uso per la sanificazione intesa come intervento di pulizia approfondita incluso in un contesto generale di ottimizzazione delle misure igieniche e microclimatiche, realizzato da parte di personale appositamente formato e adeguatamente protetto».

Conclusioni

Alla luce di quanto risulta ai principali enti regolatori, per quanto sia legittimo permettere la sperimentazione – in sicurezza – di terapie alternative, nell’ottica di ridurre i casi ospedalizzati di Covid-19, non possiamo ancora affermare con certezza che l’ozonoterapia sia una cura potenziale e sicura contro la malattia.

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Foto di copertina: mohamed_hassan | Immagine di repertorio.

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