«Mi hanno aggredito per vendetta»: il racconto del giovane picchiato a Colleferro, sette mesi dopo l’uccisione di Willy

Due giovani sono stati arrestati per il pestaggio. Il sindaco della cittadina in provincia di Roma: «Le analogie con la storia di Willy fanno venire i brividi»

«Penso che ad aggredirmi fossero più di due». Inizia così il racconto del ragazzo di 17 anni picchiato ieri, 17 aprile, a Colleferro. Spiega che in passato ha «difeso un amico da una presa in giro». Il pestaggio che ha subìto sarebbe stato una sorta di «vendetta» legata a quell’episodio. Il giovane di Segni e i due aggressori, che sono stati arrestati, si conoscevano perché praticano la stessa arte marziale. Come riferito dalla polizia all’agenzia Ansa, il ragazzo è stato prima colpito con dei pugni al volto e poi, una volta caduto a terra e dopo aver sbattuto la testa, con un calcio sferrato da uno degli aggressori. Subito dopo i responsabili sono fuggiti.


Il giovane è stato soccorso dal 118 e trasportato all’ospedale di Colleferro, poi trasferito al San Giovanni di Roma. I poliziotti hanno individuato e arrestato i due presunti aggressori. Si tratta di due ragazzi, entrambi di Colleferro, un 19enne e un 18enne: per non farsi riconoscere, si erano già cambiati d’abito. Durante le perquisizioni domiciliari, sono stati sequestrati gli abiti indossati durante il pestaggio e i cellulari. Uno degli indagati stava lavando una maglia nella lavatrice.


Il sindaco: «Gli aggressori potrebbero essere più di due»

Si tratta di una storia simile a quella di Willy Monteiro Duarte, il giovane picchiato a morte lo scorso settembre nella stessa cittadina in provincia di Roma, come ricorda lo stesso sindaco, Pierluigi Sanna: «Le analogie con la storia di Willy fanno venire i brividi. Ci sono tantissimi punti simili. Per fortuna Lorenzo oggi sta meglio».

Stamattina il primo cittadino, assieme all’assessore regionale Alessio D’Amato, si è recato in ospedale a trovare il 17enne. E ha lanciato un appello: «Chi ha visto vada a testimoniare. Gli aggressori potrebbero essere più di due». Sulla sua pagina Facebook ha scritto: «Assieme al Sindaco di Segni, raccogliendo l’appello della Polizia di Stato, invitiamo tutti i cittadini che hanno assistito alla scena a recarsi in caserma per testimoniare sull’accaduto: la vostra testimonianza è e sarà preziosa affinché si possano chiarire le dinamiche».

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