«Non sono una pischella qualunque, con me cascate male, state attenti. Sono una stagista di Palazzo Chigi». Avrebbe usato questa giustificazione per sottrarsi alla multa per non essere tornata a casa dopo il coprifuoco delle 22.00, a Roma, imposto come misura di contenimento al Coronavirus. Una ragazza di 25 anni è stata fermata nella notte tra domenica e lunedì, 19 aprile, mentre camminava per il quartiere Prati. A detta delle autorità, era in giro senza un giustificato motivo o, come riferito dalla stessa giovane, giustificata in quanto «stagista» e nipote di un pezzo grosso.
Con la scusa del «lei non sa chi sono io», la ragazza viaggiava anche senza autocertificazione, almeno stando a quanto scrive Roma Today. Alla richiesta della polizia locale di esibire l’autodichiarazione, dopo aver fornito i documenti, ha messo in guardia i vigili, dicendo tra le altre cose di essere la nipote di un ufficiale appartenente alla forze armate. E ha proseguito: «Non sono una pischella qualunque, con me cascate male, state attenti». Ed ancora: «Per le mie competenze io sono al di sopra di voi, non potete fare quello che state facendo».
Nulla da fare, perché l’intenzione degli agenti è quella di procedere con una sanzione di 400 euro, come prevede il Dpcm. «Datemi i vostri nomi, io vi rovino», avrebbe risposto. «Dammi il tuo nome. Hai preso la persona sbagliata, ti faccio perdere il posto di lavoro». Multata, si è fatta beffa dei due: «Non mi importa, tanto paga Palazzo Chigi».
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