Caso Maneskin, Bizzarri sotto attacco della Lega: «Sulle droghe frasi irresponsabili». Lui replica: «Non capiscono l’italiano»

Depositata un’interrogazione in Liguria al presidente Giovanni Toti: «Dall’attore parole incompatibili con la presidenza della Fondazione Palazzo Ducale»

Il caso che ha coinvolto Damiano David, frontman dei Maneskin, accusato di aver assunto cocaina durante l’Eurovision – caso risoltosi con la negatività al test antidroga – continua ad animare il dibattito pubblico italiano. La questione, dopo l’endorsement di Luca Bizzarri alla band romana, è diventata politica: l’attore genovese, presidente della Fondazione Palazzo Ducale, è stato attaccato dal capogruppo della Lega in consiglio regionale. «L’ennesimo commento sui social network di Luca Bizzarri sull’uso di droghe non lascia spazio a equivoci», ha dichiarato l’esponente del Carroccio Stefano Mai, presentando un’interrogazione al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. «La Lega oggi ha quindi depositato un’interrogazione in Regione Liguria per chiedere al governatore Giovanni Toti come intenda affrontare le irresponsabili dichiarazioni del presidente della Fondazione Palazzo Ducale e quali azioni intenda perseguire sulla compatibilità fra il ruolo istituzionale e le reiterate dichiarazioni pubbliche sul consumo di sostanze stupefacenti, che appaiono in grave contrasto con le finalità dell’ente che Bizzarri presiede», ha affermato il capogruppo. Bizzarri era stato nominato presidente della Fondazione durante la prima giunta Toti.


Su Facebook, l’attore aveva commentato così la decisione di Damiano di sottoporsi volontariamente al test per smentire le accuse sull’assunzione, in diretta tv, di cocaina: «Non ho ben capito perché un cantante debba fare un test antidroga dopo aver vinto un festival. Anche perché così Paganini non ne avrebbe mai vinto uno. Quando la smetteremo di considerare la droga un problema etico forse potremmo cominciare a capire qualcosa della droga, ad affrontarne l’uso e gli abusi un poco più seriamente evitando il moralismo ipocrita che pervade ogni momento di questa disgraziata epoca». Dopo la polemica sollevata dai leghisti liguri, Bizzarri ha rincarato la dose: «Mi piace quando ci sono delle figure istituzionali che candidamente ammettono di non capire l’italiano scritto».


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