Green pass a più velocità, ecco l’ipotesi del governo: «Obblighi diversi a seconda dei colori delle Regioni»

Il sottosegretario Costa: «Se una Regione rimane bianca ci può essere un tipo di utilizzo di Green pass. Ma se una Regione ha criticità maggiori, anziché chiudere, si applica il Green pass più restrittivo»

È attesa per il 26 luglio, giorno di entrata in vigore del nuovo decreto Covid, la lista definitiva dei luoghi in cui sarà obbligatorio l’uso del Green Pass, il Certificato verde digitale che consente attualmente di spostarsi tra i diversi Paesi europei se si è vaccinati, o se si è guariti dal Covid negli ultimi 6 mesi o, ancora, se si è negativi al test antigenico o molecolare, da effettuarsi nelle 48 ore prima dello spostamento. Ma il governo Draghi, su indicazione del Cts, potrebbe estenderne l’utilizzo anche a bar, ristoranti, mezzi pubblici, supermercati, cinema, eventi. Un’estensione ancora indefinita, che sta creando non poche polemiche anche tra i partiti che fan parte dell’esecutivo. Secondo quanto riferito all’Ansa dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, il governo starebbe pensando «a una modulazione e gradualità a seconda del quadro della Regione: si possono cioè prevedere intensificazioni dell’utilizzo del Green pass a seconda della situazione». Detto in altri termini: «Se c’è una situazione che peggiora, automaticamente ci può essere un’applicazione più ampia del Green pass – spiega -. È un ragionamento di buon senso: se una Regione rimane bianca ci può essere un tipo di utilizzo di Green pass. Ma se una Regione ha criticità maggiori, anziché chiudere, si applica il Green Pass più restrittivo». 


Costa: «I nuovi parametri per i colori delle Regioni verranno modificati già entro questa settimana»

Quanto alla variazione dei parametri e al peso che avranno nell’elaborazione da cui dipende l’assegnazione del colore delle Regioni – e di conseguenza le relative restrizioni – Costa anticipa che tale «modifica verrà fatta entro questa settimana in Cdm, probabilmente mercoledì o giovedì, in modo che venerdì, quando decideremo i colori per le Regioni, lo faremo già con i nuovi parametri». E come già anticipato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, il sottosegretario Costa conferma che «si darà molto più peso agli ospedalizzati e alle terapie intensive, perché c’è la consapevolezza che di fronte ormai a oltre 27 milioni di cittadini vaccinati non ha più senso dare così tanto rilievo al numero di contagiati». 


Costa: «Ipotesi prolungamento stato di emergenza fino a ottobre»

Infine, Costa affronta il nodo del possibile prolungamento dello stato di emergenza, su cui però non si sbilancia con troppa certezza. «Credo – sottolinea – che l’intendimento sia di prolungare lo stato di emergenza fino a fine ottobre. C’è in campo anche l’ipotesi fino a gennaio, ma credo che si possa ragionare su un primo step a ottobre e poi, naturalmente, valuteremo». Il sottosegretario Costa infine chiosa: «Considerando anche che siamo nel pieno della campagna vaccinale, credo che la struttura emergenziale del commissario Figliuolo sia ancora utile per proseguire e portare a termine questo percorso». 

Foto in copertina: ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

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