L’immunologo Abrignani (Cts): «Serve l’obbligo dei vaccini dai 12 anni. I No Vax sono come evasori fiscali»

In un’intervista sulla Stampa, il membro del Cts ha spiegato che la campagna vaccinale si sta muovendo bene ma per funzionare c’è bisogno di inserire un obbligo che parta almeno dai 12 anni

Il vaccino dovrebbe diventare obbligatorio. E dovrebbe esserlo «per tutti i cittadini, dai 12 anni in su».A sostenerlo in un’intervista a La Stampa è Sergio Abrignani, professore ordinario di Immunologia all’Università Statale di Milano e membro del Comitato Tecnico Scientifico. Un obiettivo da fissare anche se al momento la campagna vaccinale sta procedendo bene: «Entro ottobre dovrebbero essere coperti 45 milioni di cittadini. Resterebbero circa 5 milioni da convincere, più la metà stimabile dei 12-18enni e gli 0-11enni, per cui l’autorizzazione dovrebbe arrivare a fine anno».


Abrignani (Cts): «Obbligo di vaccinazione dai 12 anni»

Per convincere chi ha ancora dei dubbi, una delle strade percorribili potrebbe essere quella di cominciare una campagna di vaccinazioni porta a porta: «Il generale Figliuolo sta studiando qualcosa in tal senso, ma in ogni caso ci sarebbe un medico con l’occorrente per l’emergenza: non serve molto, il peggio può essere uno shock anafilattico». Abrignani ha fatto chiarezza anche sulla terza dose di vaccino, una possibilità che al momento esclude: «Potrebbe servire se decadesse la memoria immunitaria o comparisse una variante non riconosciuta dai vaccini, ma al momento no». L’ultimo commento è per le piazze che nei giorni scorsi si sono riempite per manifestare contro il Green pass. Per tutti questi manifestanti Abrignani azzarda un paragone con chi sceglie di non pagare il fisco: «Non le capisco, forse sono una variante dei No Vax, che considero come gli evasori fiscali, perché beneficiano del servizio dell’immunità diffusa senza fare la loro parte. Se fossero dei veri libertari coglierebbero che il Green Pass serve a non chiudere le attività economiche».


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