È bastato un dettaglio, una ciste sotto il piede destro, perché i familiari di Laura Ziliani la riconoscessero. Il corpo della donna, ex vigilessa 55enne scomparsa lo scorso 8 maggio, è stato ritrovato domenica scorsa – 8 agosto – a Tenù, in provincia di Brescia. Oggi il riconoscimento. Dall’autopsia è emerso che sul corpo non ci sono segni di violenza. Servirà però un’analisi degli organi interni per valutare l’ipotesi di avvelenamento. I parenti hanno infine riconosciuto un altro dettaglio, che è stato decisivo per identificare la donna: un paio di orecchini. Per la morte della donna, sono state iscritte nel registro degli indagati per omicidio e occultamento di cadavere sia la figlia maggiore di 27 anni che la sorella minore di 19. Insieme alle due sorelle anche il fidanzato della figlia più grande. I carabinieri indagano intorno alla casa di Brescia dove viveva l’ex vigilessa e a quella di Temù dove spesso andava nel fine settimana.
Leggi anche:
- Laura Ziliani, le figlie Silvia e Paola Zani arrestate per l’omicidio della madre: «Le hanno dato benzodiazepine»
- Omicidio Ziliani, le figlie ‘tradite’ da una scarpa. Al telefono dicevano: «Ora siamo in vacanza» – L’ordinanza
- Caso Ziliani, le due sorelle nella stessa cella. La nonna: «Mirto gestiva gli averi di mia figlia, avevano litigato»
- Laura Ziliani, l’ipotesi nelle indagini: «Non è stata uccisa in montagna»