Salmo dopo il concerto della discordia: «Sul palco contro le regole patetiche dello Stato». E attacca Fedez

L’artista risponde alle critiche per l’evento di Olbia: «A me non va di vedere le persone sedute, distanziate e con la mascherina. Io non ci sto»

«Quali sarebbero le regole che ho infranto?». Dopo 48 ore di silenzio Salmo ha deciso di parlare e di dare la sua versione dei fatti sul concerto di venerdì scorso, 13 agosto, a Olbia che sta facendo molto discutere, con migliaia di persone che si sono riversate nel centro della città. Zero mascherine, né distanziamento sociale, come sarebbe previsto dalle regole del contenimento anti Covid. Un concerto che, come ha spiegato il rapper nelle storie di Instagram, voleva essere una protesta contro le «regolette patetiche» dello Stato. «Perché ai concerti bisogna rispettare le regole, poi fuori dal recinto fai il ca**o che ti pare», ha detto. «Ho fatto lo stronzo? Ok». Intanto la procura di Tempio Pausania ha aperto un’inchiesta per capire come siano andate le cose.


L’organizzazione dell’evento

«Tre giorni prima del live ho fatto piazzare un piccolo palco in centro», racconta Salmo. «Il tutto è stato organizzato sotto falso nome: Dj Triplo anziché Salmo. Quelli del comune non avevano idea di chi fosse Triplo e non avevano idea di trovarsi davanti 3-4 mila persone. Ho fatto tutto tramite passaparola». Poi una mezza ammissione: «Sapevo di andare incontro a una marea di mer*a ma non me ne frega un ca**o. Il live è stato fatto a 10 metri dal corso dove passeggiano 10 mila persone al giorno». E ancora: «A me non mi va di fare dei live in maniera molto triste e vedere le persone sedute, distanziate e con la mascherina. Io non ci sto. Mi sono battuto per le mie idee, perché le regole non vanno bene».


L’attacco a Fedez

Nel lungo sfogo il cantante non ha dimenticato di citare Fedez. Due giorni fa lo aveva già attaccato, “dedicando” a lui la didascalia di un suo post. «Potevo andare a farmi la vacanza come Fedez invece sono sceso per strada e ho detto la mia. Se avessi voluto seguire le regole non avrei fatto l’artista!», aveva scritto, dopo che il rapper di Milano aveva definito il concerto un «capriccio». «Fedez, mi stai sul ca…!», ha detto stavolta Salmo. «E io questa cosa non te l’ho mai nascosta. Però penso tu sia un ottimo politico. Se bravissimo come politico ed è quello che devi fare. Te lo auguro. Ecco perché ti ho chiesto un consiglio su come organizzare la raccolta fondi per aiutare la Sardegna. Perché il quello tu sei bravissimo. Però, sono sincero, non volevo avere a che fare con te. Questa è la verità», conclude Salmo, non prima di aver lanciato l’ultima frecciata sulle vacanze sarde di Fedez: «Buone vacanze e fai come se fossi a casa mia».

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