Il fotografo e videomaker 43enne Andrea Pizzini è finito nel mirino dei No vax. «All’inizio perché ho voluto documentare la situazione in cui si trovavano le terapie intensive durante l’emergenza – racconta lui al Corriere della Sera oggi -. Grazie a un’amica infermiera dell’ospedale di Merano avevo avuto la possibilità di entrare nei reparti Covid. Pensavo di fare qualche foto, ci sono rimasto sei mesi, da novembre a maggio di quest’anno, quando ho smesso di postare». Poi, dopo aver passato due mesi all’estero «ho visto che il linguaggio usato da queste frange aveva raggiunto una violenza estrema, con toni fascisti e nazisti. E così ho iniziato a scrivere che non è accettabile. Io capisco le paure di chi non si vaccina ma non si può arrivare a tanto». I No vax gli hanno scritto «che vengo pagato dai poteri forti per diffondere false notizie. “I propagatori delle menzogne del regime cadranno come il regime stesso”. “Sei pagato dai big pharma”. Per loro starei lavorando per uccidere persone. Io ho moglie e due bambini, qui ci si conosce tutti, sono preoccupato perché il rischio è che alla fine ci scappi il folle».
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