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Caso Eitan, l’intervista del nonno alla tv israeliana: «Un giorno mio nipote dirà: “Mi hai salvato”»

16 Settembre 2021 - 20:38 Redazione
Eitan è l'unico sopravvissuto della sua famiglia nella strage della funivia del Mottarone. L'11 settembre suo nonno l'ha portato in Israele con un aereo privato

L’emittente israeliana N12 ha intervistato Shmuel Peleg, il nonno di Eitan. Il documento integrale verrà trasmesso solo domani sera, ma intanto N12 ha cominciato a pubblicare una serie di estratti su Twitter. In uno di questi si sente il nonno dire: «In aereo Eitan non ha mai smesso di chiedere quando saremmo arrivati e gridava: “Voliamo in Israele, voliamo in Israele”». Sono questi i toni con cui Peleg sta raccontando il rapimento del bambino. Fra le suo riposte nelle clip già pubblicate si sente anche: «Credo che Eitan un giorno crescerà e dirà: “Nonno, hai fatto tutto il possibile per salvarmi”». In un’altra domanda ha spiegato che l’uscita dall’Italia si è svolta in piena regolarità: «Io non riesco proprio a capire quello che mi stai chiedendo. Ho ricevuto un’opinione legale e sono passato per la frontiera con una regolare vidimazione dei passaporti».

Cosa succederà nei prossimi giorni

Eitan è andato via dall’Italia sabato 11 settembre. Un blitz, ben organizzato. Il nonno lo ha portato su un aereo privato e così sono volati insieme verso Israele, a Tel Aviv. La custodia di Eitan, l’unico sopravvissuto della sua famiglia dopo la strage della funivia Stresa-Mottarone, era stata affidata ad Aya Biran, zia del bambino residente in Italia. In questi giorni Aya ha avuto dei contatti telefonici con Eitan e in un momento ancora non precisato dovrebbe muoversi verso Israele per incontrarlo. I legali di Aya hanno cominciato a lavorare a tutto il caso. Il 29 settembre è fissata al tribunale di Tel Aviv un’udienza per l’immediata restituzione del bambino. Prima di leggere una risposta dei giudici israeliani potrebbe essere necessaria però ancora qualche settimana. Il quadro del rapimento deve ancora essere svelato. Or Niko, marito di Aya, ha spiegato al quotidiano La Repubblica che dietro il gesto del nonno potrebbero esserci anche motivazioni economiche:

«Non sappiamo per certo se dietro al sequestro ci siano interessi economici. Io presumo che loro non abbiano ancora fatto l’atto per l’eredità del bisnonno, una persona molto ricca, anche lui vittima della tragedia del Mottarone. Può essere che l’erede principale fosse la mamma di Eitan e, di conseguenza, anche Eitan fosse il prossimo in linea di successione di un grande patrimonio».

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