Saman Abbas, lo zio accusato di omicidio rifiuta l’estradizione in Italia: «Su di me solo falsità»

Il 20 ottobre ci sarà la seconda udienza davanti al tribunale parigino chiamato a decidere sulla questione. Hasnain è stato arrestato in Francia lo scorso 22 settembre

Danish Hasnain rifiuta l’estradizione in Italia. Lo ha dichiarato lui stesso al giudice di Parigi che oggi, 29 settembre, gli ha notificato in tribunale la richiesta delle autorità italiane. Hasnain è accusato di aver ucciso sua nipote Saman Abbas il 30 aprile scorso a Novellara (Reggio Emilia). Fuggito in Francia, è stato arrestato a Parigi lo scorso 22 settembre con l’accusa di «sequestro, lesioni e omicidio». Davanti alla Chambre de l’Istruction della Corte d’Appello parigina (l’organo chiamato a decidere sulle richieste di estradizione), Hasnain ha negato ogni responsabilità: «È tutto falso – ha detto in aula -. Forse qualcuno mi ha visto? Sono forse uscito di casa? È il padre di Saman che ha detto che sono stato io. Non capisco come si sia arrivati a questo». Terminata l’udienza, Hasnain è stato riportato nel carcere di Fresnes, a sud di Parigi, dove è detenuto dalla scorsa settimana dopo il suo arresto nella Val d’Oise. La Corte ha fissato per il 20 ottobre la seconda udienza, e ha chiesto all’Italia un complemento di informazione sul caso. Intanto, i carabinieri di Reggio Emilia hanno stabilito che Hasnain e il cugino di Saman ancora latitante Nomanulaq Nomanulaq erano in contatto. I militari italiani, che sono andati in Francia per delle indagini, hanno analizzato i profili falsi sui social usati da Hasnain in questi cinque mesi di latitanza, riuscendo a raccogliere informazioni utili per determinare la posizione anche dell’altro cugino latitante, che si troverebbe anche lui a Parigi. I dettagli di queste ultime scoperte sono stati ricostruiti da Il Resto del Carlino.


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