Remuzzi: «La pandemia finirà quando avremo il 90% dei vaccinati. E l’immunizzazione andrà fatta ogni anno»

Il direttore dell’Istituto di Ricerche Mario Negri: potremo togliere la mascherina ma non al chiuso e neppure all’aperto se gli altri gridano

«Le cose in Italia vanno piuttosto bene, al momento. Ma da Sars-CoV-2 ci si può aspettare di tutto, e se incontrate qualcuno che ha delle certezze, non credeteci». Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera spiega che sulla pandemia si potrà abbassare la guardia soltanto quando la percentuale di immunizzati avrà raggiunto certe cifre. «Non dimentichiamo che solo due volte nella storia le malattie virali sono state completamente eradicate: il vaiolo e la peste bovina», spiega il professore. «E in entrambi i casi c’è stata una vaccinazione massiva di tutto il mondo. È comunque raro che una epidemia finisca del tutto, perché i virus comunque rimangono negli animali e continuano a mutare». Per Remuzzi potremo sentirci tranquilli «quando ci avvicineremo al 90% di vaccinati, compresi giovani e bambini».


«La pandemia finirà quando avremo vaccinato anche i bambini»

E potremo togliere la mascherina: «Ma non al chiuso se non c’è adeguata areazione, e neppure all’aperto se si è in tanti e si urla, come succede quando si festeggiano le vittorie sportive. Andare allo stadio è un conto, creare assembramenti dove ci si abbraccia è un altro. Insomma, il virus è ancora con noi, la pandemia non è finita». Ci sono altre due cose da sottolineare: «La prima: la pandemia finirà quando avremo vaccinato anche i bambini, perché anche loro possono ospitare il virus. La seconda: il vaccino per i bambini sotto i 12 anni non è ancora stato approvato anche se sappiamo che è sicuro e funziona. Ma entro la fine dell’anno avremo molti più dati sia da Pfizer che da Moderna». Infine, per il professore «non è escluso che la vaccinazione si debba fare ogni anno. Ma tra quella per il Coronavirus e le altre che facciamo sempre e comunque, a un certo punto si riusciranno a bloccare le manifestazioni più gravi della malattia».


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