Comunali, Salvini: «Abbiamo scelto tardi i candidati. Poca gente ai seggi: si parli meno di fatti personali»

In questa tornata elettorale il centrodestra non ha brillato nelle grandi città: i suoi candidati sono fuori al primo turno a Milano, Bologna e Napoli

Insieme ai risultati, arrivano anche i commenti dei leader politici su queste elezioni comunali. Il primo a parlare è stato Matteo Salvini che ospite del Tg1 ha fatto autocritica sul lavoro fatto dal centrodestra prima del voto: «La maggioranza delle persone non ha ritenuto utile andare a votare. Dopo un anno e mezzo di Covid bisogna essere più presenti per la vita reale. Abbiamo scelto i migliori candidati possibili, non criticherò nessuno, ma il voto di continuità nelle città e il non voto ci dice che abbiamo fatto tardi nella loro scelta. Laddove si è perso non si prendono scuse, sicuramente come Lega stasera abbiamo più sindaci di ieri pomeriggio e la lezione è che il centrodestra unito vince ma deve essere unito sul serio». Salvini ha spiegato anche che questo voto non dovrà avere nessun riflesso sul governo: «Oggi votavano gli italiani per eleggere i sindaci: se qualcuno usa il voto per abbattere il governo di unità nazionale si sbaglia di grosso. Noi qua stiamo e qua rimaniamo. Non mi appassiona il dibattito sulla legge elettorale, ma quello sul lavoro, tasse e futuro del Paese».


L’ultimo appunto di Salvini riguarda la scelta dei candidati del centrodestra che, secondo il leader della Lega, deve essere fatta prima: «L’insegnamento tratto da questa volta è scegliere prima i candidati. L’anno prossimo andranno al voto 25 capoluoghi di provincia. Chiederò ai miei alleati di trovare questi candidati entro il mese di novembre». L’autocritica del leghista passa anche per il dato bassissimo dell’affluenza: «Sono contento di essere il primo a commentare, sono abituato a metterci la faccia e non a dare colpe agli altri. Il primo commento è sull’affluenza: la maggior parte non ha votato. E’ per me e tutti un’autocritica. Occorre essere più concreti sulla vita reale. Non possiamo perdere tempo su vicende private».


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